Una vicenda che sembra la trama di un film giallo quella che si chiude oggi con l’identificazione del corpo senza vita si un uomo rinvenuto in mare 20 anni fa. Il cadavere ripescato in mare nel luglio del 1998 al largo dell’isola di Capraia ha un nome. L’ex commissario lavorò per anni a un indizio: la fede nuziale che indossava al dito con inciso il nome ‘Caterina’, donna che non fu mai trovata. Il corpo anonimamente tumulato nel cimitero comunale di Livorno, oggi ha un nome perché è stato identificato. Si tratta di un croato che all’epoca della morte aveva 34 anni, Zlatko Brajko, e scomparso da Bol, città dell’isola di Brac sulla costa Dalmata. Nato il 12 maggio 1964, alto 1.85 cm, biondo, occhi azzurri. Il suo definitivo riconoscimento si deve soprattutto alla pervicacia con la quale il commissario Ilario Sartori della Polmare di Livorno, in pensione dal 2016, ha continuato a scavare per cercare indizi utili per chiudere il caso. E così l’ex poliziotto nelle scorse settimane, mentre stava effettuando alcune ricerche online, ha trovato le risposte che cercava individuando la foto di uno scomparso croato pubblicata su un sito in inglese recentemente aperto e mai consultato. Nell’appello si legge: “Nel 1998 Zlatko Brajko viveva sull’isola croata di Brac. A un certo punto, nel mese di luglio del 1998, lasciò la sua casa e andò all’estero. Da allora non si sa dove si trovi”. Ora, grazie all’ex commissario, si è riusciti a dare una risposta alle ricerche dell’allora 34enne.
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