“Cara segretaria,
siamo un gruppo di citadini di Livorno del comitato NO CUBONE costituitosi da poco per la salvaguardia di
un’area verde nel quartiere Scopaia.
Prima di fare considerazioni più generali, ti raccontiamo la nostra storia che potrebbe essere piccola a
confronto dei tanti problemi del paese, ma secondo noi ben rappresenta, una brutta piega che sta prendendo
il Partito Democratico, almeno a Livorno.
Salvaguardia area verde
In un’epoca di cambiamenti climatici in cui il suolo è stato dichiarato una risorsa “critica” per il futuro del
pianeta e se ne raccomanda il minimo sfrutamento, l’amministrazione, a maggioranza PD, ha deciso di
cementificare con un CUBO di circa 2000 mq, una costruzione di circa 40 metri per lato e alta 10 metri, una
zona verde di un quartiere periferico a sud di Livorno.
Un’area mai edificata e mai interessata da fenomeni di urbanizzazione, quindi permeabile e utile filtro in caso
di precipitazioni che già in passato hanno dato notevoli problemi di allagamento a tuta la zona. (set. 2017 –
alluvione a Livorno)
Negli ultimi venti anni tuta la periferia di Livorno è stata lottizzata e intensamente cementificata facendo
sorgere nuovi quartieri e ogni spazio libero è stato visto come una nuova occasione per cementificare, o
meglio, come si dice in gergo, rigenerare, riqualificare, trasformare. Livorno, che ha vissuto la tragedia
dell’alluvione, avrebbe dovuto diventare una città esempio della permeabilità, invece la sigillatura del suolo
prosegue senza sosta.
E ora è la volta di un piccolo terreno di 8000 mq circa, di proprietà comunale, destinato a servizi ma mai usato
da circa 30 anni, un terreno che si sta ri-naturalizzando, ricoperto di vegetazione, alberi e arbusti nati anche
spontaneamente ed habitat naturale di molte specie di uccelli protetti come ha confermato il rapporto fatto
dalla Lipu di Livorno. Questo terreno, sfuggito finora alla cementificazione, è stato prontamente identificato
per la costruzione di impianti sportivi, con la motivazione di portare “un pezzettino di città” nella periferia.
Il progetto, soprannominato dai citadini del quartiere, “CUBONE”, oltretutto, è stato annunciato atraverso i
media locali a finanziamento avvenuto, (PNRR) senza alcun coinvolgimento dei residenti che ne contestano
l’ubicazione anche in quanto impianto sportivo polivalente indoor, dimensionato a livello cittadino e non
di quartiere, gestito da società sportive per campionati anche regionali. Il quartiere ne risulterebbe
gravemente penalizzato per varie ragioni.
La prima è la cementificazione dell’area verde, che se invece fosse atrezzata con impianti sportivi all’aperto
farebbe un servizio molto più inclusivo e di socializzazione, la seconda ragione è l’incremento del traffico,
dell’inquinamento acustico e atmosferico e la conseguente minore sicurezza stradale.
Eppure esistono altri terreni comunali, con la stessa destinazione d’uso, anche nello stesso quartiere, già
cementificati e abbandonati a sé stessi che potrebbero essere riconvertiti e sfruttati a questo proposito. Ma
non solo, una di queste aree, prima occupata da serre per la floricoltura, a detta dell’amministrazione
dovrebbe essere riconvertita a verde.
Allora i citadini si chiedono: per quale logica bizzarra un’area verde viene cementificata e un’area già
cementificata, lontana peraltro dalle abitazioni, inserita tra la ferrovia e una strada ad alta percorrenza,
dovrebbe essere riportata a verde?
La risposta dell’amministrazione: è una scelta politica!
A Livorno ci sono diversi comitati e tanti citadini sono impegnati in queste lotte perché stufi di sentirsi
presi in giro e di vedersi calare dall’alto scelte politiche che nella realtà corrispondono solo alle logiche
clientelari e non agli effettivi bisogni della nostra città.
Lascia un commento