Tutti a Livorno conoscono il nome di Mario Magnozzi, indimenticabile campione del calcio italiano tra gli anni venti e trenta, bandiera del Livorno e della Nazionale azzurra, oltre che del Milan, che per la sua instancabile energia veniva chiamato Motorino. Ma nessuno o quasi, neppure a Livorno, conosce la storia di Enzo Magnozzi, che di Mario era parente, il cui nome figura invece nella Hall of fame del calcio degli Stati Uniti d’America.
“La sua è una storia straordinaria, incredibile, che potrebbe stare in piedi da sola”, spiega Marco Ceccarini, giornalista livornese dell’agenzia Toscana Notizie di Firenze che nei giorni scorsi ha organizzato, alla presenza del nipote Mark Magnozzi una serie di appuntamenti in ricordo del Magnozzi d’America. “Il fatto che fosse imparentato con il grande Magnozzi, però, la rende ancora più affascinante e suggestiva”.
Ceccarini, che è anche fondatore ed animatore del portale Amaranta.it, sarà ospite venerdì prossimo, 21 aprile a Telecentro (TC2 canale 94 del digitale) nella trasmissione “Senza sconti” per parlare anche di questo ritrovato figlio illustre di Livorno.
“Sono molti anni che personalmente conosco la storia di Enzo e l’ho raccontata su svariati giornali e riviste. Questa volta, tuttavia, mi pare che si sia avuta la giusta risonanza. Una vicenda così non può rimanere nell’oblio”, precisa il giornalista.
Enzo Magnozzi, nato a Livorno nel giugno 1920, è scomparso a New York nel dicembre 1987. Emigrò negli Stati Uniti al seguito della famiglia quando aveva dieci anni. Suo padre, Spartaco, era cugino di primo grado del campione del calcio. Spartaco Magnozzi aprì a New York aprì un ristorante italiano, ma il figlio scelse di cimentarsi con il soccer, cercando di ripercorrere le tappe del famoso parente. E divenne, negli anni, prima un buon calciatore, poi un bravo allenatore ed infine un ottimo dirigente sportivo.
Da calciatore Enzo vinse nel 1938 il titolo di lega con i Flatbush Wanderers, da allenatore nel 1964 il titolo di miglior allenatore con l’Inter Giuliana ed inoltre si affermò da dirigente tanto da divenire, dal 1981 al 1984, il presidente di una delle leghe da cui, nel 1993, ha visto la luce l’attuale Major league. Nel frattempo, nel 1977, il suo nome era stato inserito nella Hall of fame in quanto organizzatore di tornei internazionali negli Stati Uniti e soprattutto benefattore del calcio.
“Quella di mio nonno è la storia di un uomo che si è fatto da solo”, ha commentato Mark Magnozzi quando è stato ricevuto in Comune dall’assessore allo Sport, Andrea Morini. Giovedì 13 aprile, infatti, Ceccarini ha organizzato una giornata per far conoscere la storia sportiva ed umana dell’altro Magnozzi.
A Palazzo Civico l’assessore comunale Morini lo ha ricevuto e gli ha regalato lo stemma in stoffa della città di Livorno. Poi, sempre in Comune, nella prestigiosa Sala delle Cerimonie, Ceccarini gli ha consegnato una targa a nome di Amaranta.it “in ricordo di Mario ed Enzo Magnozzi”, alla presenza dell’assessore. La giornata è quindi proseguita al Club amaranto Magnozzi di Ardenza dove il presidente del Club, Enrico Fernandez Affricano, gli ha fatto omaggio di una medaglia e di un gagliardetto. Infine il tutto si è concluso allo stadio d’Ardenza dove, in occasione della partita poi pareggiata contro il Tuttocuoio, il Livorno Calcio, tramite il club manager Igor Protti, gli ha regalato una maglia con impresso il nome Magnozzi in quanto nipote di Enzo ed appartenente alla più ampia famiglia Magnozzi.
“Mi sono commosso”, ha commentato Mark, che adesso è in partenza per gli Stati Uniti. “Quando Marco è venuto a prendermi a Firenze, mi ha detto che voleva farmi una sorpresa, ma credevo si andasse al Club Magnozzi, dove una decina di anni fa mi aveva già portato, poi forse alla partita del Livorno, ma non immaginavo di trovarmi di fronte a una serie di eventi in ricordo di mio nonno. Devo ringraziare tutti, ma proprio tutti i livornesi, per la bella ed intensa giornata. Il Livorno è la mia squadra italiana. Mio nonno sarebbe felice di sapere che la sua città natale lo ha ricordato. Lui è stato un personaggio di spicco del calcio americano ma in Italia pochi lo conoscono, Condivido questa soddisfazione con mio padre Enzo Junior e con mio fratello Mattew. E metterò la maglia amaranto con il nome Magnozzi accanto a quella che già ho, a New York, con il nome Lucarelli”.
Nella foto, da sinistra a destra: Mark Magnozzi, Marco Ceccarini, Andrea Morini
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