Il padre Andrea è stato al timone del Prato per 35 anni, lui Paolo ex portiere di serie C con le maglie del Prato e dell’Alessandria, ha ricoperto l’incarico di presidente della società biancazzurra negli ultimi 7 anni. La famiglia Toccafondi, pratese doc, ha costruito un impero in Lombardia, la loro azienda la Koiné Spa, importante realtà nel settore dei trasporti e della logistica, ha sede a Madone in provincia di Bergamo.
Mentre il padre Andrea ha deciso di trasferirsi in Lombardia, il figlio Paolo è rimasto a vivere a Prato, dove fino a due mesi fa ha condotto i biancazzurri in serie D, per poi decidere di cedere gratis la società all’imprenditore romano Stefano Commini.
Di carattere scontroso, ma schietto e deciso, in questi ultimi anni, Paolo Toccafondi ha avuto qualche frizione sia con i tifosi che con il sindaco Matteo Biffoni, tanto da arrivare a consegnare le chiavi dello stadio Lungobisenzio al Comune, e a decidere di portare la squadra a giocare prima a Sesto Fiorentino e poi a Montemurlo.
Nei suoi confronti è attiva una vicenda processuale, quella sulla presunta tratta di baby calciatori dall’Africa. Lui ed altri indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina minorile e per frodi sportive sono stati assolti all’udienza preliminare. Sentenza poi cancellata (nell’aprile scorso) dalla Corte d’Appello a cui la Procura aveva fatto ricorso. L’Appello ha fissato il nuovo processo per il 24 novembre 2021.
Toccafondi tra lunedì e martedì si presenterà alla città convocando una conferenza stampa, presumibilmente allo stadio, luogo dove avranno sede gli uffici del nuovo Livorno.
1 Comment
oliviero francesco
14 Agosto 2021 at 17:15ora a livorno esiste solo telecentro con guerrieri che si ostina a ricontattare ineterno il farabutto Spinelli, basta la doveter finire non vogliamo più sentire pronunxciare quel nome, altrimenti faremo un appello a tutt gli sportivi che vi seguivano di cambiare canale