La Società Poligrafici Editoriale ha annunciato ufficialmente la chiusura della testata cartacea de “Il Telegrafo” di Livorno da lunedì primo luglio. Al tavolo dell’unità di crisi della Regione Toscana, guidato da Gianfranco Simoncini (consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro), Fnsi, Ast e Comitato di redazione hanno stigmatizzato il mancato rispetto di accordi sindacali che prevedevano, in caso di chiusura de Il Telegrafo, il mantenimento della cronaca di Livorno de La Nazione, sia pure da un’altra sede, e con lo stesso organico redazionale.
La Poligrafici Editoriale ritiene superati gli accordi motivando il ragionamento con calcoli strettamente economici e di mercato: riduzione di copie vendute e non sufficienti inserzioni pubblicitarie. Per quanto riguarda i giornalisti che hanno finora lavorato all’edizione de Il Telegrafo, l’Azienda offre garanzie, a giudizio del sindacato piuttosto vaghe, di ricollocazione. Posto di lavoro sicuro per i due articoli 1, ma in redazioni e con mansioni da definire. Per i quattro articoli 12, la situazione è questa: due resteranno a fare i corrispondenti dalle loro zone, mentre per gli altri due sarà avviato un periodo di sperimentazione assai fumoso. Stesso discorso per tutti i collaboratori (fra i quali due strutturali, che hanno avuto lunghi contratti a termine e ora si ritrovano nella primitiva veste di collaboratori esterni) ora senza garanzie, ne prospettive immediate.
Per questa situazione d’incertezza sul futuro dei colleghi, Fnsi, Ast e Cdr non hanno ritenuto di firmare nemmeno un verbale d’incontro, richiamando la Poligrafici Editoriale al rispetto degli accordi sottoscritti in sede aziendale.
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