Giani sull’imbrattatura di Palazzo del Pegaso: “Non ci facciamo intimidire, il rigassificatore di Piombino rispetta la legge” >>>> Tre giovani attivisti della campagna “Non paghiamo il fossile”, promossa dal movimento ambientalista ‘Ultima Generazione’, questa mattina alle 8.15, hanno imbrattato la facciata del palazzo del Pegaso in via Cavour 4 a Firenze, sede del Consiglio regionale della Toscana, utilizzando estintori caricati con vernice gialla e rossa. Tra di loro Simone Ficicchia, 20 anni, residente a Voghera (Pavia), già indagato per precedenti atti vandalici, compreso quello contro la facciata del Teatro alla Scala di Milano, considerato il portavoce del movimento. Ficicchia reggeva uno striscione con la scritta “Stop sussidi ai fossili”.
Nel giro di pochi minuti sono arrivati sul posto i carabinieri che hanno identificato i partecipanti al blitz: oltre ai tre giovani imbrattatori, è stato condotto nella caserma di via Farini anche l’attivista che con la telecamera ha ripreso la scena. Tutti e quattro sono stati denunciati a piede libero alla Procura per vari reati.
“Stamani è stato imbrattato il Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale, simbolo della democrazia in Toscana – si legge in una nota a firma di Eugenio Giani presidente Regione Toscana -. È stata unanime la condanna di tutte le forze politiche e ringrazio i partiti, i cittadini e le associazioni, per lo spirito di unità nel ripudiare questo gesto, testimoniando assoluta solidarietà alle Istituzioni della Regione. Ringrazio le forze dell’ordine che hanno identificato i responsabili. Fra le parole espresse dall’imbrattatura vi è la contestazione al rigassificatore di Piombino. Preciso con chiarezza e forza che non mi farò intimidire da nessuno nel portare avanti il mio compito di commissario dell’opera, che ci rende più indipendenti dal gas della Russia con 5 milioni di metri cubi l’anno. Un’opera realizzata secondo tutte le procedure previste dalla legge e come tale sento di interpretare il ruolo che mi è stato affidato. La Toscana è terra di civiltà, di confronto e rispetto delle idee altrui. Ma altresì – conclude la nota – è inaccettabile la dissacrazione dei luoghi simbolo della nostra libertà e partecipazione democratica”.
Lascia un commento