“Ancora un incidente sul lavoro – esordisce il comunicato della Cgil inviato da Patrizia Villa segretaria confederale con delega alla sicurezza – Giovane filippino di 25 anni muore in incidente sul lavoro nel porto di Livorno.
La nave è la Vision of the seas, Armatore Royal Catibean, bandiera Bahamas. La vittima è un Marittimo Filippino di 25 anni, non sposato, a bordo da 4 mesi con un contratto da 9 mesi. La compagnia è americana. Incidente avvenuto nel porto di Livorno ma poteva avvenire in qualunque luogo. Ci viene spontanea la domanda: quante volte ha fatto il lavoro senza le corrette procedure di sicurezza? Quanti responsabili sicurezza ci sono a bordo? Se avesse indossato le corrette attrezzature sarebbe sempre fra noi. Troppo semplice scaricare sulla vittima le questioni di sicurezza, ci sono obblighi e responsabilità da onorare e rispettare. Sulla nave è salito il responsabile sindacale ETS e vedremo che cosa saprà riferirci. Le OOSS da novembre dello scorso anno hanno ottenuto che nel protocollo porti, oltre al classico lavoro portuale, siano inseriti anche i marittimi, ma le procedure tardano ad avviarsi.
Questo è un ambito di difficile controllo con addetti/e per natura mobili e spesso stranieri. Sappiamo tutti che i costi delle crociere sono sempre più appetibili ed è chiaro che in tutto questo “risparmiare” le condizioni di lavoro non sono garantite. La vita umana è diventata merce. Ha meno valore se sei filippino e aumenta notevolmente quando sei americano, poco se sei mozzo di una nave e molto se sei comandante. La CGIL si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi e colleghe di lavoro, continuando a invocare provvedimenti veri e non scarico di responsabilità. Attendiamo le indagini, ancora una volta. Tempi biblici che non finiscono mai. Le risposte, quando arrivano, vengono a riflettori spenti e gli effetti sull’opinione pubblica si diluiscono naturalmente a vantaggio di chi non rispetta la corretta prevenzione, il controllo e la formazione”.
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