Nel 2018 il patrimonio netto della Fondazione Teatro Goldoni è tornato con segno positivo. Merito di un’intensa attività di fund raising portata avanti nel corso del 2017 e del 2018 dall’assessore alla cultura Francesco Belais e dal direttore della Fondazione, Marco Leone. Un’attività promozionale in tutta la Toscana che ha permesso di raccogliere donazioni generose da parte di alcuni artisti e dei loro eredi.
Statue, dipinti, bassorilievi, persino una collezione di telegrammi inviati dal maestro Pietro Mascagni, donati alla Fondazione che ha così potuto arricchire il proprio patrimonio e soprattutto allestire un percorso museale all’interno dei locali del Teatro.
Un progetto che ha preso il nome di “Goldoni, uno spazio di valore per opere di valore”.
L’effetto benefico è nei numeri.
L’esercizio 2016 si è chiuso con -60.730 euro alla voce “patrimonio netto”. L’anno successivo la perdita è stata ridotta a 15.371 euro.
Mentre il 2018 si è chiuso con un segno positivo pari a 34.628 euro.
“Nel 2008 il Comune decise di far pagare alla Fondazione un contratto di locazione per il Teatro e l’unico modo per farlo fu quello di impiegare le risorse del fondo di riserva. – racconta Marco Leone – Così facendo il patrimonio ha finito per assottigliarsi e questo ha compromesso la solidità economico finanziaria dell’ente. Negli ultimi anni siamo riusciti a invertire la tendenza, arrivando nel 2018 a registrare un attivo di oltre 34mila euro. Per farlo è stata necessaria una gestione oculata dei conti della Fondazione e dei bilanci del Teatro ma non solo. Il Goldoni non produce utili, ma reinveste ogni euro per rendere ancor più straordinaria la stagione successiva. I dati di pubblico e abbonati dimostrano che la direzione scelta è quella giusta”.
“La vera svolta – aggiunge l’assessore Belais – si è avuta grazie a questa attività di fund raising e alla generosità di alcuni artisti provenienti da tutta la Toscana e dai loro eredi, che hanno creduto nel progetto del Goldoni e hanno voluto investire. In questo modo il nostro teatro è diventato un polo dell’arte a 360°: non più solo prosa e lirica ma un centro espositivo la cui notorietà travalica abbondantemente i confini della città. Un tempio della cultura che è sempre più considerato un bene comune”.
“Quella della Fondazione Goldoni è l’ennesima storia di risanamento di una controllata ad opera di questa amministrazione – conclude il sindaco Filippo Nogarin -. Un segnale chiaro che abbiamo voluto mandare alla vigilia della candidatura a capitale italiana della Cultura 2021. Noi crediamo nei nostri beni artistici e culturali e siamo pronti a valorizzarli e a garantire loro un futuro solido”.
Lascia un commento