Di Sandro Lulli >>> Anni fa il Pisa perse il derby dei seggiolini (volati in campo) adesso ha vinto quello dei seggiolini vuoti, cioè senza fans livornesi. Sì perché all’Arena mi aspettavo una Curva nord deserta: ma era solo priva di striscioni e bandiere, non di tifosi, come quella opposta dove avrebbero dovuto esserci i livornesi che coerentemente non sono andati. E questo ha ferito la mia buona fede, perché dopo tanti appelli e comunicati e riunioni, e dichiarazioni di vicinanza e fratellanza, per me quel settore avrebbe dovuto restare vuoto. Invece a Pisa così non è stato. E proprio sotto quella Curva, prima è stato concesso il gol in fuorigioco, poi è stato annullato quello del pareggio degli amaranto. Tu chiamale, se vuoi, coincidenze.
Se a Livorno, allo stadio Picchi, gli Ultrà avessero detto che non sarebbero stati presenti in Curva, quella parte dell’impianto sarebbe rimasto desolatamente vuoto. A Pisa solo un “francobollo” deserto, tanto per salvare la faccia, poi gradinata e centrale piene, almeno per quello che si è potuto vedere dalle immagini bulgare di una diretta su Rai 3 al limite della decenza: telecronista antidiluviano e soporifero nonché pilatesco (che comunque mi è sembrato s’infervorasse molto sugli attacchi nerazzurri, molto meno su quelli amaranto), riprese da povera emittente di paese, solo che dinanzi a una emittente di paese mi tolgo il cappello, dinanzi a Mamma Rai m’incavolo.
L’arbitraggio del molisano Massimi e dei due collaboratori di sventura l’ho vista all’altezza della telecronaca Rai: datata, paurosa. Forte con un Livorno gettato da solo nell’Arena, accondiscendente con i nerazzurri e i loro ottomila tifosi. Un gol di Eusepi in netto fuorigioco (comunque la retroguardia amaranto non doveva farsi prendere sbilanciata) e la rete nel finale annullata a Doumbia (ma buona) sono l’immagine che ci lascia questo fischietto di Termoli, che non ha visto autentici falli-assassini di Masucci o Eusepi, per poi alzare il giallo su robetta amaranto (Maiorino tuttavia è stato sciagurato a beccarne due in quel momento e in quel modo, faccia ammenda).
La partita? Nei primi venti minuti il Livorno ha mostrato un saper di calcio : comunque almeno una categoria di differenza c’era, e c’è, tutta. Poi quel gol di Eusepi in offside ha fatto saltare il banco: il Pisa è bravo a non far giocare. Si guadagna la pagnotta con i denti: pressa e picchia, sa prendersi le punizioni, specialmente se trova un arbitro che abbocca a tutto.
Il Livorno sarebbe bene che sfoggiasse sempre il suo calcio regale: tanto se scende sul piano di certe squadre ci rimette. Un tipo di gioco o ti viene naturale, fisiologico (parlo di calcio sanguigno, all’inglese) oppure meglio che tu batta altre strade che ti sono congeniali. Di questo dovrà essere fatto tesoro, in futuro. Tenere il ritmo alto, mantenere il possesso di palla e dargli immagine e concretezza negli ultimi sedici metri, con Vantaggiato, Murilo, oppure Ponce o Perez, ma più avanti anche con Montini. E anche Valiani o Doumbia. Tuttavia anche se a tre cilindri, nel derby, dove è arrivata la prima sconfitta stagionale, il motore del Livorno ha mostrato più potenza. Il pareggio sarebbe veramente stato il risultato più giusto. La squadra amaranto non sarà più sola, il tempo – come nella vita – sarà galantuomo. Il derby (ma quale derby? Era un derby?) è già passato: la squadra di Sottil si rialza, si spolvera, e si rimette a correre. Da capolista.
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