“Uno degli obiettivi di questa giunta è quello di riscrivere lo Statuto del Comune di Livorno, inserendo al suo interno alcuni strumenti partecipativi necessari a ridurre la distanza tra i cittadini e la pubblica amministrazione. Per farlo è fondamentale prendere spunto dagli esempi più virtuosi che esistono nel panorama internazionale. Il caso raccontato da Susan Podziba è senza dubbio uno di questi”.
E’ con queste parole che la vicesindaco Stella Sorgente, titolare della delega alla partecipazione, inquadra l’evento organizzato dal Comune di Livorno per mercoledì 13 dicembre.
Alle ore 17, infatti, presso il Cisternino di città verrà presentato e discusso il libro “Le nostre città: dalla corruzione alla democrazia partecipata”, scritto da Susan Podziba, una delle più note mediatrici dei conflitti degli Stati Uniti e docente presso la Harvard University e il MiT (Massachusetts Institute of Technology).
Il libro prende le mosse dall’esperienza vissuta dall’autrice nella cittadina di Chelsea, borgo di 35mila abitanti a due passi da Boston, i cui abitanti, stanchi di un’amministrazione corrotta e inefficace decisero di dotarsi di un nuovo modello di governo, maggiormente trasparente e partecipato.
Sotto la spinta di un Commissario illuminato, Harry Spence, e grazie alla consulenza professionale della stessa Podziba, i cittadini di Chelsea riuscirono a riformare il proprio sistema amministrativo, introducendo processi di dialogo e di deliberazione innovativi e inclusivi, arrivando a riscrivere lo Statuto comunale.
Il caso di Chelsea, diventa così un esempio da cui partire per estendere la riflessione su larga scala, anche grazie al contributo di altri docenti ed esperti di partecipazione.
Alla presentazione del libro, oltre all’autrice e alla vicesindaco Stella Sorgente, interverranno anche Marianella Sclavi e Susan George.
“L’obiettivo di questo incontro – conclude Sorgente – è quello di conoscere alcune delle buone pratiche messe in campo a Chelsea e raccontate in questo libro e trarne degli utili spunti per la nostra esperienza livornese. Tenendo conto della diversità del tessuto sociale delle due città, ovviamente, ma nella consapevolezza che solo attraverso una partecipazione attiva dei cittadini alla vita del Comune, è possibile imprimere quella modernizzazione e quel cambiamento di cui la città ha grande bisogno”.
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