Fare di più. No, non è il titolo modificato della canzone di Morandi, Tozzi e Ruggeri mandata in onda proprio nel febbraio del 1987. E’ il titolo che possiamo dare alla conferenza tenuta dal tecnico amaranto Francesco Buglio in vista del derby Us Livorno – Armando Picchi. Fare di più, tuttavia, nel campo secco e terroso, continuamente attaccato da un forte e gelido vento di tramontana, era difficile. Su un terreno del genere, di solito, anche il più semplice controllo palla con l’interno piede, si trasforma puntualmente in un controllo volante, causato dall’incrocio della sfera con un accumulo di terra. Costruire e mettere in atto uno schema di gioco quindi è stato difficile, ma giustamente una squadra come il Livorno non può e non deve essere soddisfatta di un pareggio anonimo come quello di Fucecchio. Accontentarsi è vietato, in particolar modo quando c’è un campionato da vincere e la prossima tappa porta il nome di Armando Picchi. Contro la squadra di Sena non sarà una passeggiata. Buglio lo sa e proprio per questo durante la settimana, invece di tirare un sospiro di sollievo per il punto guadagnato, ha puntato lo sguardo dei giocatori verso quelle tre occasioni che non si sono concretizzate durante il match. D’altronde, è giusto abbracciare questa mentalità quando si veste la casacca amaranto. “Della scorsa partita c’era poco da guardare. – sostiene Buglio – Abbiamo analizzato i reparti, soprattutto quello offensivo. Le condizioni del campo e climatiche hanno influenzato i nostri giocatori, molto tecnici, ma non dobbiamo trovare alibi. Dovevamo fare qualcosa di più. Sabato scorso è stato un passo falso. Questo pareggio ci ha tolto un po’ di allegria. Restiamo umili e lavoriamo, solo così arriveranno risultati migliori.”
Tuttavia il mister amaranto può guardare il bicchiere mezzo pieno. Il Livorno dopo due mesi di stop, ha ricominciato sul binario di dicembre, formato da una grande solidità in difesa e una maturità che anche a Fucecchio, nonostante le condizioni avverse, ha portato la squadra a non subire gol, inserendo un altro punto in tasca.
“L’unico appunto infatti è sulla fase offensiva. A centrocampo e in difesa tutti hanno lottato. Nelle tre situazioni che abbiamo avuto dovevamo assolutamente concretizzare meglio. Dovevamo fare di più solo sotto questo punto di vista. Il pareggio mi ha lasciato l’amaro in bocca. Il nome non va in campo, questa è una categoria difficile, ma abbiamo tutto il talento per ottenere delle soddisfazioni. Ovviamente sempre con umiltà e rispetto.”
Su un eventuale rientro di Vantaggiato e Torromino dal primo minuto, Buglio non si sbilancia.
“Penso che uno dei due farà parte dei primi undici titolari. L’altro devo ancora valutare definitivamente. Entrambi non sono al top, ma sicuramente uno sarà in campo. Inoltre – prosegue il tecnico – ho parlato con Apolloni. Questa settimana si è allenato bene. Ha capito che adesso nella squadra ci sono molti centrocampisti e il posto deve essere guadagnato. Sono contento. Oltre ad Apolloni, ho visto molto bene anche Palmiero. ”
Il tempo per pensare al pareggio è finito. Domenica ci sarà il terzo atto del derby contro il Picchi. “Come tutti i derby, sarà difficile. I derby non si devono perdere. Noi veniamo, come il Picchi, da un passo falso. Non ce ne possiamo permettere un altro. Abbiamo grande rispetto per loro, hanno tanti ragazzi di qualità. Avremo bisogno di una grande prestazione. Sarà vietato sbagliare approccio e atteggiamento. Chi mando in campo deve dare tutto, perché ci sono dei giocatori in panchina ed in tribuna altrettanto importanti. Ripeto, non guardo i nomi, guardo il bene del Livorno. Tutti, io per primo, abbiamo delle grandi responsabilità.”
Due squadre che hanno bisogno di un riscatto si affronteranno domenica sul rettangolo verde dello stadio. Da una parte i punti per la salvezza, dall’altra la volontà di arrampicarsi sempre più in alto. Entrambi gli obiettivi, conditi da una voglia rovente di non commettere errori. Un dettaglio oscurato, potrebbe costare caro. Una gara a chi condurrà la partita perfetta, muovendo, come negli scacchi, ogni pedina studiando l’avversario. Solamente una squadra regnerà sulle coste livornesi. Perché i derby non si giocano, si vincono.
di Jacopo Morelli
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