“Le rondini sono senza dubbio il simbolo della primavera e dell’estate che sono tornate – si legge in una nota a firma Lipu Livorno -. In realtà occorre distinguere tra la rondine vera e propria (Hirundo rustica) che ha la coda molto lunga e costruisce un nido a coppa aperta, il balestruccio (Delichon urbicum) che ha il groppone bianco e allestisce nidi chiusi nelle facciate dei palazzi, e il rondone comune (Apus apus) che è tutto scuro, con le ali lunghe a falce e si riproduce nelle cavità dei muri e sotto alle tegole dei tetti. A Livorno abbiamo anche il rondone pallido (Apus pallidus) negli edifici del centro, del lungomare e nella scogliera di Calafuria, e talvolta la rondine rossiccia (Cecropis daurica) ad Antignano”.
“Sono tutti uccelli – prosegue la nota – protetti dalla legge nazionale 157/92 e dalla legge regionale Toscana 30/2015 per cui distruggere un nido costituisce un reato penale. Peraltro sono specie in declino, tanto che la popolazione nazionale della rondine si è ridotta del -38% nel periodo 2000-2020 e quella del balestruccio del -25-30%. Tra le cause della diminuzione vi sono il consumo di suolo che porta alla scomparsa delle aree verdi urbane e periurbane (cementificazione), l’inquinamento atmosferico, l’uso di pesticidi in agricoltura, l’architettura moderna poco adatta (per questo la Lipu organizza periodicamente seminari e corsi per progettisti, geometri, ingegneri e architetti).
Rondoni e rondini si alimentano di invertebrati presi in volo (fino a circa 6000 insetti/giorno per coppia nella stagione riproduttiva): considerando che il 60-90% sono ditteri, è stato calcolato che ogni anno in Italia le rondini catturano dalle 12 alle 31mila tonnellate di mosche e zanzare. Dei veri e propri ‘insetticidi naturali’ che non inquinano l’ambiente, come invece avviene con i trattamenti chimici antizanzare. La conferma della loro grande utilità viene da un recente studio pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica internazionale “Journal of Applied Ecology” che dimostra come la nidificazione delle rondini nelle stalle riduce significativamente la presenza delle mosche”.
“Nel regolamento edilizio – continua la nota – il Comune di Livorno ha introdotto l’art. 45 comma 6 che ribadisce la tutela dei nidi di rondini, balestrucci e rondoni, nell’ambito dei cantieri per la riqualificazione dei fabbricati, con particolare attenzione al periodo riproduttivo (tra il 15 febbraio e il 15 settembre). Questo importante provvedimento fu presentato al convegno ‘Architetture e fauna’ che si tenne in Fortezza Vecchia. Successivamente la Lipu ha proposto al Comune di adottare la ‘Delibera Salvarondini’ che andrebbe a integrare efficacemente il regolamento edilizio, e siamo in attesa di una risposta”.
“Ai cittadini che ospitano un nido di rondine, balestruccio o rondone sotto al tetto di casa – prosegue la nota – raccomandiamo di rispettarlo: questi bellissimi uccelli ci ‘ripagheranno’ riducendo la presenza di zanzare e mosche (peraltro con una tavoletta posizionata sotto ai nidi si contiene la caduta del guano). Quanti invece volessero attirarli possono installare un nido artificiale idoneo, seguendo le apposite istruzioni”.
“La Lipu – conclude la nota – consegnerà un attestato per ‘premiare’ le persone, i condomini e gli enti che si impegnano nella tutela dei nidi di rondini e altre specie nei propri edifici”.
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