Oggi, alle 18, è andata in scena l’ennesima assemblea dei soci per trovare una via di uscita, a questo punto abbastanza ardua. Entro le 14 di oggi, mercoledi 28 luglio, la Covisod esaminerà i ricorsi per l’ammissione al campionato di serie D tra cui quello presentato dal Livorno, e la società amaranto oltre alle pendenze nei confronti del Comune (circa 260 mila euro), ragione per cui non è stata data disponibilità dello stadio, e agli stipendi arretrati non saldati (intorno ai 450mila euro), sembra non abbia neanche versato i soldi per la domanda di iscrizione (circa 50mila euro).
La decisione finale sull’ammissione al campionato spetterà al Consiglio Direttivo della Lnd il quale potrà escludere le società che, a seguito di accertamento, si siano rese responsabili della presentazione di documentazione amministrativa non conforme ai requisiti richiesti per l’iscrizione.
Saranno ore decisive per le sorti del Livorno calcio, se entro 24 ore non arriverà esito positivo per l’iscrizione al campionato, l’alternativa è la consegna dei libri in Tribunale e il conseguente fallimento dell’A.S Livorno calcio.
Giunge però notizia che le pendenze col Comune sarebbero state azzerate (con la escussione della fedeiussione) e che per la prossima stagione è previsto un pagamento dello stadio “volta per volta”. Ma non sarebbe superato il problema della convenzione stadio, ne ha parlato il Sindaco Salvetti ieri in una conferenza stampa: “Stamani – ha esordito il primo cittadino – mi è giunta notizia che la pendenza era stata saldata da Spinelli e mi sono recato in Municipio per consultarmi con i nostri dipendenti dell’ufficio legale per valutare il da farsi, ma al momento di verificare il pagamento è emerso che la somma era l’escussione della fidejussione. Inutile dire che, come detto più volte e come i dirigenti amaranto sanno benissimo questa è una garanzia per i cittadini ma non modifica la posizione debitoria, la società resta morosa. E a soggetti morosi, anche volendo, non si può concedere alcunché”.
“La cosa incredibile è avvenuta nel pomeriggio. Alle 16 infatti, a versamento già avvenuto, è giunta una lettera di Aldo Spinelli che diffida dall’incassare l’escussione della fidejussione. Una presa di posizione incomprensibile perché per escutere la fidejussione deve esserci il via libera del garante, e in questo caso trattasi sempre di Spinelli. La lettera tra l’altro è ben scritta quindi posso dire che non si tratta certo di qualcosa buttato giù su due piedi. Il sindaco Salvetti ha poi detto di aver contattato Gherlone e Aimo che si sono detti basiti dal comportamento di una persona che si sta rivelando totalmente inaffidabile”.
“Aggiungo che in questi giorni – ha rivelato Salvetti – ho parlato con il presidente della Figc Gabriele Gravina che mi ha assicurato che una piazza storica come Livorno non può ripartire da una categoria inferiore all’Eccellenza. Non va dimenticato che a disposizione della città per ripartire c’è il vecchio marchio dell’Unione Sportiva, una sigla ricca di storia probabilmente anche superiore per certi versi a quella dell’attuale AS”.
Critico nei confronti dell’amministrazione comunale il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Romiti: “Il 28 luglio si chiudono le iscrizioni alla serie D e la società A.S. Livorno non ha ancora a disposizione lo stadio Armando Picchi e questo comporta il rischio concreto di non potersi iscrivere al campionato. Andrea Romiti Capogruppo e Coordinatore Comunale di Fratelli d’Italia commenta così questa notizia:
“Salvetti sempre più lontano dal ruolo di Primo Cittadino e da essere il Sindaco di tutti i livornesi, sembra ormai ostaggio degli ultras della curva e sta per negare definitivamente lo Stadio al Livorno calcio, nonostante la società abbia saldato tutti i debiti con giocatori, dipendenti e comune. Il Livorno calcio esiste dal 1915 e dopo106 anni arriva Salvetti e cancella la storia della squadra di questa città, forse neppure è convinto di farlo veramente, ma in lui è maggiore la paura del confronto con i 4 scalmanati della curva, che il coraggio di fare la scelta nell’interesse di tutta la città”
“In queste poche ore che mancano alla chiusura dell’iscrizione della squadra alla serie D, il Sindaco può ancora fare un gesto autorevole e dimostrare che le istituzioni sono di tutti i cittadini e non si piegano a personaggi che usano linguaggi violenti.”.
Conclude Romiti: “I cittadini non solo vogliono che il Livorno calcio giochi, come ormai da 106 anni, all’Armando Picchi, ma pretendono di vivere in una città libera, democratica, dove i violenti non siano mai interlocutori riconosciuti dalle Istituzioni. Salvetti scelga se essere il Sindaco della città di Livorno oppure un ultras della curva”.
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