Partire dalle cose semplici. Tra le prime parole del nuovo tecnico amaranto Giuseppe Angelini troviamo anche queste. Le cose semplici, che in realtà, sono molto spesso le più complicate. E percorrendo il passato di Angelini, di cose semplici ce ne sono ben poche. Parte con il Bellaria Igea Marina e conquista subito una promozione in C2. Dopodiché nel 2010 arriva sulla panchina del Cesena come vice di Bisoli, conquistando la promozione in Serie A. Passa dal bianco-nero dei cavallucci marini per approdare a quello di Torino, come allenatore degli allievi nazionali. In realtà, dopo aver allenato la primavera Angelini tornerà a Cesena nel 2018, ma dopo il fallimento societario del 2017. In quella stagione il tecnico porterà la rosa a vincere il campionato di Serie D nonostante il distacco di sette punti dal primo posto a metà stagione. L’uomo che ha riportato Cesena nel professionismo adesso siede sulla panchina del Livorno e si è presentato oggi ai tifosi amaranto. “Sono stato chiamato ieri pomeriggio alle 16:00. -sostiene il nuovo tecnico – La sera ero già in macchina. Sono consapevole del lavoro che dovrò fare e sono pronto. Dobbiamo giocare e vincere questo è il programma.”
Le idee chiare nella mente e sotto le scarpe un’esperienza simile a quella già vissuta a Cesena, dove la nuova società, sorta sulle macerie dell’Associazione Calcio Cesena, voleva tornare il prima possibile a competere in categorie professionistiche. “Qui siamo già primi e con qualche punto di vantaggio grazie al lavoro del precedente allenatore, diciamo che abbiamo una buona base. Questa piazza non c’entra niente in Eccellenza. I tifosi saranno fondamentali. Loro rimarranno per sempre, per questo noi dobbiamo dare il massimo. La passione della gente manda avanti tutto il meccanismo.”
Angelini ha già condotto il primo allenamento ed ha avuto le prime impressioni su tutti i componenti della squadra: “Ho trovato dei ragazzi motivati. La squadra che ho visto oggi in allenamento è senza dubbio fuori categoria. Vincere è difficile in tutte le categorie, ma affronteremo ogni difficoltà, dipende tutto da noi. A Cesena sembrava tutto scontato, tuttavia sapete benissimo che le partite devono essere giocate sul campo. Giocare a Livorno è speciale, al contempo ci vuole una bella dose di personalità.”
“Se vinciamo il campionato il merito è di tutti: giornalisti, tifosi, chiunque. L’aiuto del pubblico e della stampa è fondamentale per la squadra, in qualsiasi momento. Io sono pronto a tutto. Noi non dobbiamo vincere il campionato, vogliamo vincerlo. Finché il Livorno non sarà in Serie B o in Serie A, l’obiettivo è vincere. Il bel calcio? Per averlo ci vuole tempo e pazienza, soprattutto i ragazzi giovani, devono sbagliare per crescere al meglio.”
Angelini si è espresso anche sul modulo. “Non posso parlare di quello che è stato fatto prima. A me piacerebbe fare la partita trovando il gol il prima possibile. Adesso voglio partire dalle cose semplici. A sette partite dalla fine del campionato cerco di sfruttare al meglio le caratteristiche dei miei giocatori. Dobbiamo unire la gioventù con l’esperienza dei più anziani e fare il lavoro sporco che questa categoria richiede.”
Il secondo allenatore del nuovo Livorno esordirà domenica contro il Certaldo per tenere lontane le inseguitrici. Una squadra che ovviamente non si dimenticherà di Francesco Buglio, tecnico che nonostante qualche difficoltà, ha portato il Livorno ad essere primo in classifica, proiettato verso la Serie D. La palla passa nelle mani di Angelini, e l’ultima volta che un riminese ha preso le redini del Livorno, tutti sanno come è andata a finire.
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