-Il gruppo argentino prende tempo: vuole fare un’altra due diligence. La società amaranto si sente presa in giro e guarda oltre.
- Oggi, mercoledì 15 gennaio, Ciuffarella va da Spinelli e poi in settimana dal sindaco Salvetti, che aspetta anche un altro imprenditore che si è fatto vivo nei giorni scorsi.
- Interessa il nuovo stadio e anche la valorizzazione dell’ex ippodromo Caprilli.
- Ecco quanto occorre per rilevare la società amaranto.
- Vendita: la trattativa buffa di un tizio che vive a Hong Kong.
di Sandro Lulli
Ragazzi tenetevi forte, c’è la notizia dell’ultimora: lo scrupolosissimo Gruppo argentino che da mesi studia, fruga, analizza e pondera e corregge e suggerisce con la passione tipica solo di chi ha il “cuore amaranto”, lunedì ha annunciato che riparte tutto da capo perché deve fare la “due diligence”. La due diligence (che loro scrivono due dilligence, licenza poetica…) che in italiano viene chiamata anche “diligenza dovuta” indica l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e informazioni relative all’oggetto di una trattativa. In sostanza il fine di questa attività è quello di valutare la convenienza di un affare e identificarne , eventualmente, i rischi e i problemi connessi, sia per predisporre adeguati strumenti di garanzia, di indennizzo o di risarcimento. Però si dà il caso che l’avessero già fatta tempo addietro e che solo dopo di aver verificato lo stato di salute del Livorno Calcio erano passati a chiedere la cifra per l’acquisto. Ricevuta la cifra, l’altro passo: dissero che sarebbero andati a Genova qualora gli Spinelli avessero pagato viaggio e soggiorno.
Ora, l’altro ieri, un balzo indietro: sapete quanto tempo occorre per fare la “due diligence” di una società di calcio? Settimane, se non mesi.
Vedete, tutti noi livornesi abbiamo una soglia di pazienza. Chi ne ha di più, chi ne ha di meno. Io sto nel mezzo, ma ho terminato il bonus. E se le sollecitazioni che riceve il Gruppo Spinelli da Buenos Aires arrivassero a me sarei tentato di rispondere come rispondiamo noi livornesi quando iniziamo ad alterarci. Oppure inviterei i signori argentini, che a quanto sostengono sono amici di Maradona, di andare a condividere col Pibe de Oro la passione per la pesca: recatevi a Corrientes dove si pescano magnifici dorado, e impiegherete meglio e in modo più salutare il vostro tempo senza farne perdere ad altri. Oppure, se proprio avete voglia di parlare con i genovesi, invece di sognare uno sbarco in Liguria coi biglietti a sbafo, fate una capatina nel rione Boca, quello fondato da centinaia e centinaia di immigrati della città della Lanterna, a due passi dallo stadio La Bombonera: lì troverete qualcuno che con un bel “belin” vi farà felici.
Carissimi uomini d’affari argentini, nella città degli scherzi e delle barzellette per arrivare al colossal delle teste di Modì, il giochino deve durare poco. E se è vero che si scherza su tutto è anche vero che il calcio è cosa seria. Come sostiene giustamente il sindaco Luca Salvetti, riveste una parte importante del nostro sociale e come tale deve essere seguito, curato e protetto. E lui, il primo cittadino, lo sta facendo con una pervicacia che gli fa onore e ben si guarda da perdere il suo prezioso tempo con improbabili tanghéri concentrandosi sia su Antonio Ciuffarella, sia su un altro personaggio che potrebbe risultare l’asso nella manica. Perché il nostro calcio sta attraversando una fase delicata dopo oltre vent’anni di gestione con più alti che bassi; e siccome ci girano i “cabasisi” ci piacerebbe vedere persone interessate al Livorno Calcio che parlano e scrivono meno, e che fanno i fatti. Per fortuna qualcosa si sta concretizzando. Vediamo cosa.
CIUFFARELLA DA SPINELLI. Come avevamo annunciato domenica scorsa dalle colonne di Livorno24 dell’amico-editore Riccardo Orsini, Antonio Ciuffarella, oggi (mercoledì 15) – salvo imprevisti a causa di impegni lavorativi – sarà a Genova, al cospetto di Aldo e Roberto Spinelli con i suoi appunti sotto il braccio. A loro esporrà il suo progetto per la totale ristrutturazione dello stadio Armando Picchi, che avrebbe la durata di quattro anni, con stadi di avanzamento che non impedirebbero l’uso alla squadra amaranto nel solco dell’opera realizzata a Frosinone e di quella che – presentata nei giorni scorsi – si farà a Caserta e in altre quattro città – richieste appena inoltrate dai sindaci – una delle quali Potenza. Molto probabilmente al fianco di Ciuffarella ci sarà l’agente Fifa Paolo Palermo, consigliere del “re degli stadi”, ma anche estimatore del ds amaranto Vittorio Cozzella in questi giorni impegnatissimo sul mercato per rinforzare il Livorno. E negli uffici genovesi si cercherà – ritengo – di vedere se attualmente esistono le condizioni affinché il Gruppo Ciuffarella possa affacciarsi in società. Di certo in questo momento l’imprenditore di Ferentino non è intenzionato a rilevare in toto la società amaranto e lo sa bene anche Aldo Spinelli che dialoga con Ciuffarella da oltre un anno. Certo che se Ciuffarella trovasse un altro paio di soci-imprenditori l’operazione potrebbe avere una svolta. Prendere il Livorno adesso e trovarsi all’interno dell’operazione anche 180mila mq del Centro Sportivo di Fauglia rappresenta, a nostro avviso, un affare irripetibile. Specialmente per Ciuffarella che è nel ramo delle costruzioni e al quale la costruzione del Centro costerebbe la metà della metà.
IPPODROMO. Una delle aziende di Ciuffarella, l’Aurora, quella che porterebbe avanti la costruzione del nuovo stadio annesso al quale ci sarebbero anche attività varie, negozi, locali di ritrovo etc. avrebbe anche intenzione di creare una zona accogliente per sfruttare al meglio l’ex ippodromo Caprilli. Del progetto non siamo a conoscenza, tuttavia pensiamo che le centinaia di metri quadri a due passi dal mare potrebbero essere impiegati per accogliere i livornesi e i turisti, senza cementificare oltremodo. E di stadio e ex ippodromo l’imprenditore laziale potrebbe parlarne al sindaco Salvetti proprio in questa settimana se dovesse incontrarsi domani, mercoledì, con Spinelli.
LIVORNO IL PREZZO. Chi vuole tutto il Livorno sappia che servono 200 mila euro all’atto di cessione e 1,5 milioni per coprire la gestione sino a giugno. In caso di salvezza in serie B dovrebbe dare al Gruppo Spinelli 1,4 milioni più il 25% del totale incassato dalle cessioni dei giocatori. In caso di retrocessione in C1 l’acquirente pagherà solo 300 mila euro. E nell’affare è compreso il Centro di Fauglia, 180 mila mq.
GRUPPI FASULLI. Se negli ultimi anni Spinelli avesse ceduto il Livorno a qualsiasi “personaggio” tirato a sorte tra coloro che volevano la società a questo punto i quattro fallimenti e una radiazione avrebbero avuto certamente un seguito. Facciamo l’esempio di una trattativa che non è emersa sui giornali. A fine dicembre si concretizza l’offerta di un italiano che vive a Hong Kong. Sciu Aldo lo invita a Genova, lui arriva e sul tavolo mette 500 mila euro. “E’ tutto quello che ho…”, dice. Il patron sacramenta, poi gli spiega che qui ci vogliono 400 mila al mese per la gestione. Questo ringrazia, saluta e se ne ritorna in Cina. A far cosa non si sa. Però ultimamente si è rifatto vivo mettendo sul piatto una partita di magliette o roba d’abbigliamento.
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