Pare che quest’anno non ci sia limite al peggio. Nonostante pensavamo di aver già visto tutto, Il Livorno è riuscito ancora una volta a stupirci regalandoci uno spettacolo veramente indegno. Risulta difficile commentare una partita di questo genere; i nostri avversari infatti non sono stati superiori a noi, tutt’altro. Siamo stati noi ad essere ancora una volta ben al di sotto delle aspettative.
Che questo Livorno non giochi un grande calcio ormai lo abbiamo intuito. Ma onestamente, la performance contro gli umbri è stata a dir poco imbarazzante tanto che anche il nostro capitano Andrea Luci non ha potuto nascondere la sua rabbia. Nonostante tutto, il Livorno risulta ancora nella zona play-off. C’è dell’incredibile in tutto questo; non si vince da febbraio eppure siamo sempre in corsa. Certo disputarli in queste condizioni spaventa, e non poco. Eppure la fiamma è sempre accesa. La speranza è sempre viva. Ma è comunque difficile crederci.
Il fatto è che il Livorno non ha una squadra; ha la combinazione di undici titolari, più riserve, che non è mai stata la stessa. Non è mai stata mantenuta una quadra anche quando era parso di averla quasi trovata. Il calcio è un gioco di tecnica, geometria, ma anche di fiducia e affiatamento. E poi c’è la questione delle quote, che non ha di certo semplificato il lavoro. Ma si sapeva di doverci fare i conti, quindi non era forse il caso di investire su questo?
La serie D è un limbo in cui poco conta molto la fame e poco il blasone. Se non è andata peggio di così, bisogna anche ringraziare chi dietro di noi ha mantenuto un cammino piuttosto lento e altalenante. Fatto sta, che gli sguardi ormai sono rivolti al futuro. Un passo in questo senso è stato già fatto. E tecnicamente se ne possono fare ancora altri. Andrea Luci durante la conferenza stampa post partita ha ammesso di crederci ancora. E l’atteggiamento è quello giusto. Ma risulta un po’ difficile pensare che le cose possano andare per il meglio.
Domenica ci aspetta l’ultima partita di campionato (finalmente). Che possiamo sperare? Anzi, la domanda giusta sembra quasi essere: cosa ci conviene sperare? Cerchiamo di chiudere questa annata al meglio possibile e catalizziamo le forze sul nostro avvenire. I presupposti ci sono. Tutti. Le parole del nuovo presidente Joel Esciua sono state chiare. E’ un uomo di cultura, e questo è un valore da non sottovalutare. C’è del potenziale, nella città e nella squadra. E dobbiamo tornare a prenderci tutto quello che ci spetta.
Agnese Gaglio
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