Classico centravanti di area, in amaranto dal 1966 al 1970, ha collezionando 85 presenze e 24 reti in serie B. Originario di Marghera, aveva sposato una livornese ed era rimasto a vivere in città.
E’ morto all’alba di venerdì 15 dicembre, a 81 anni, Bruno Santon stimato centravanti amaranto degli anni 60. A Livorno si fece apprezzare per il suo carattere tipico del livornese: in campo si faceva rispettare e imbastiva duelli con i difensori che appassionavano la tifoseria amaranto.
Fisico imponente si era subito trovato bene a Livorno tanto che in città aveva trovato moglie e aveva rilevato il distributore di benzina in via Marradi, continuando però a seguire le sorti della squadra amaranto di cui era rimasto tifoso e frequentatore dello stadio. Lascia la moglie Silvana, i figli Sandro e Rita, sei tra fratelli e sorelle, tanti nipoti e una città intera che lo piange. I funerali si svolgeranno oggi sabato 16 dicembre alle 15.30 nella chiesa di S.Jacopo in Acquaviva Ai parenti giungano sentite condoglianze da parte della redazione di Livorno24.
Palmares da Wikipedia
Ha disputato 11 partite nella Serie A 1961-1962, mettendo a segno una rete in occasione del clamoroso successo sulla Juventus del 15 aprile 1962[3] con la maglia del Venezia,[4], con cui ha disputato anche (in due diversi periodi) 4 campionati di Serie B, ottenendo una promozione in massima serie nell’annata 1960-1961.
Nella stagione 1962-1963 ha militato nel Cagliari, disputando 19 incontri fra i cadetti e realizzando una rete[5].
Nell’annata 1965-1966 ottiene la sua seconda promozione in A con la maglia del Mantova.
Dalla stagione 1966-1967 alla stagione 1969-1970 ha giocato nel Livorno in Serie B[6]. Con gli amaranto ha messo a segno 25 reti, di cui 3 su calcio di rigore[6]. Prima di approdare al Livorno, aveva militato per altre due stagioni nel Venezia[7], e per una nel Mantova[8].
All’inizio del campionato di Serie B 1967-1968 fu squalificato per tre turni a causa di un comportamento irriguardoso nei confronti di un avversario: durante la partita Reggina–Livorno valevole per la prima giornata, Santon venne più volte stuzzicato dal portiere della Reggina Bruno Jacoboni, il quale ripeteva al giocatore del Livorno che nel corso di quell’incontro non sarebbe riuscito a realizzare una rete; durante la partita arrivò un cross in area per Santon, ed egli, prima di colpire di testa, fece il gesto dell’ombrello al portiere reggino e successivamente realizzò la rete che valse la vittoria finale[9].
In carriera ha collezionato complessivamente 11 presenze ed una rete in Serie A e 195 presenze e 51 reti in Serie B.
Rimasto legato alla città di Livorno, una volta chiusa l’attività di calciatore ha aperto un distributore di benzina nella città labronica.
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