In attesa di archiviare la “pratica Figline” con la ratifica della LND della promozione del Livorno in Serie D ci pare sia il momento giusto di fare qualche riflessione sul momento amaranto. Innanzitutto esaminiamo quello che è uscito dal dibattito di Coverciano: 1) gli avvocati erano diversi tra quelli dei giocatori, del ds, dell’allenatore e dei dirigenti: già questo indica ‘verità diverse’, ma una cosa è emersa chiaramente: l’ammissione (confessione) dei 3 giocatori che hanno espressamente dichiarato di essere stati obbligati alla farsa dal ds Frediani prima e dall’allenatore Becattini poi. Eppure c’è ancora qualcuno che ipotizza un ricorso del Figline! Sulla base di cosa, se c’è stata l’ammissione dei giocatori? Anzi al Figline è andata di lusso perché si ripresenterà in Eccellenza senza nemmeno un punto di penalizzazione, cosa non scontata se dovessero fare ricorso…magari il ricorso lo potrà fare qualcuno come il presidente che è stato condannato per omessa denuncia. Siamo sul comico poi quando si esaminano le dichiarazioni del Figline dalla sua pagina ufficiale Facebook dove si legge che “il Tribunale Federale ha sancito la totale estraneità dei vertici societari all’ideazione dei noti fatti restituendo alla Società l’onore da più parti messo in discussione”. Ricordiamo che è compito del presidente di una società non solo denunciare qualsiasi tentativo di illectito anche tentato, ma “vigilare” che non si arrivi nemmeno ad idearlo, cosa che l’immacolato presidente non pare abbia fatto. 2) A proposito di gente cui è andata bene, ricordiamo che la pena minima per illecito sportivo sono 4 anni, ai giocatori ne sono stati dati 2 perché hanno collaborato (confessato); in secondo luogo non sembra sia stata chiarito il motivo della rissa a fine partita tra i giocatori del Tau ed il portiere del Figline Burzagli: diciamo che se si investigava un po’ di più forse i posti liberi in Serie D aumentavano….3) la figura più triste dell’intera vicenda è sicuramente quella del ds Frediani, ideatore di tale ‘trovata’ il quale dopo aver espugnato l’Ardenza (con un autogol, ricordiamocelo) aveva manifestato la propria soddisfazione in modo evidente e sguaiato in tribuna, cosa sicuramente deprecabile, specie perché il suddetto è livornese! 4) Da non sottovalutare infine il fatto che il Livorno non sia stato ‘ripescato’ come si affannano in molti a dire, ma promosso in virtù di una penalizzazione subita da chi lo precedeva nella classifica del triangolare, ciò vuol anche dire che potrà giocarsi la carta del ripescaggio in futuro, magari avendo alle spalle la storia della propria tradizione ed un bel settore giovanile. Vedremo a quel tempo se il Livorno sarà ancora 18° alle spalle di un Giorgione qualsiasi. Un pensiero finale è rivolto alla schiera dei “duri e puri” che quasi rifiutano la promozione perché non ottenuta sul campo, cui si aggiunge la consueta serie di benpensanti originari di altre province le cui squadre sono state ripescate numerose volte in passato (Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Firenze ecc.): in qualsiasi disciplina sportiva se il primo o il secondo sono squalificati vince il secondo o il terzo (vedasi le Olimpiadi) perché dovrebbe essere diverso nel calcio?
Lascia un commento