di Sandro Lulli >>> Se cambi il corso di un fiume che, maestoso, attraversa una collina da mille anni prima o poi le sue acque si riprenderanno il territorio, le anse, il percorso, il suo letto. E’ fatale, ineluttabile. Provato. Credo che sarà così anche per la panchina del Livorno. La “deviazione” potrebbe durare poco se continuerà a “piovere” insistentemente. Perché su questa squadra grava l’ombra di Cristiano Lucarelli, essendo il peso specifico della nostra “bandiera” molto elevato. In altre parole, CL99 non è solo un allenatore. E’ di più, investe la sfera della tradizione amaranto, garantisce un tasso di livornesità che per la maggioranza dei tifosi è sinonimo di orgoglio, passione, tradizione, ricordi e speranza di un ritorno al recente e luminoso passato. E l’anima dell’ex bomber è rimasta a vagare nello spogliatoio. Io _ ma potrei sbagliarmi, ho solo il coraggio di esprimere un mio pensiero _ sento che presto Lucarelli tornerà a muoversi e agitarsi dinanzi alla “sua” panchina. Guardate che per quanto mi riguarda il trevigiano Roberto Breda, oltreché garbato nei modi, è tecnico preparato, laborioso, assennato, padrone della “scienza calcio”. Ma temo che in questo momento non basti: ci vuole qualcosa in più per uscire dalle sabbie mobili. Roba da sporchi e cattivi, roba da battaglie e corpo a corpo. Roba dove nello stadio nostro c’è unione d’intenti, dove i tamburi sugli spalti e in Curva si uniscono _ per far capire _ alle trombe in campo. Insomma: occorre una mobilitazione. E quindi il tifo. E cosa può ricreare questa situazione dopo la nuova caduta in Lombardia?
Vedete, la riflessione m’è balenata in mente proprio adesso in questa domenica malinconica e piovigginosa, a un’ora e mezzo dalla sconfitta di Brescia e a dieci minuti da una telefonata serena (per alcuni aspetti) con un presidente Aldo Spinelli che avrebbe anche potuto mandarmi a quel paese perché in fondo, al di là della conoscenza ormai ventennale, sono totalmente fuori dal ciclo produttivo della stampa attiva. Invece non l’ha fatto nonostante fosse su di giri e gliene sono grato. Ma a lui non ho parlato del… “letto del fiume” perché ho capito che ci sta pensando da solo e dopo il Foggia sarebbe il primo _ sempre che non si attivi da qui a due giorni _ a far scattare l’allerta rossa e il rischio di una alluvione calcistico pericoloso.
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