Vi saranno anche disegni e dipinti leonardeschi che testimoniano la ricezione e la diffusione di temi di Leonardo.
In tutto circa 70 opere che descrivono il connubio strettissimo tra bellezza e invenzione proprio del genio universale.
Nella mente di Leonardo bellezza e invenzione costituiscono un binomio indissolubile, così come l’intento della rappresentazione è inscindibile dal processo della conoscenza. La mostra vuole offrire quindi l’occasione di immergersi nella mente dell’artista approfondendo il suo rapporto tra il disegno e la pittura, che considera una scienza naturale. Rispetto ai suoi contemporanei, infatti, il costante e minuzioso studio del vero non si limita a esercizi teorici di riproduzione, ma è il risultato diretto di una miracolosa investigazione della natura.
L’evento è stato presentato questa mattina alla stampa al Museo della Città.
Dichiara il sindaco di Livorno Luca Salvetti: “Livorno trascorrerà le festività natalizie in compagnia di Leonardo da Vinci. Un’altra grande mostra per la città di Livorno, che nel 2019, nello stesso periodo dell’anno, ha avuto l’onore di ospitare la mostra “Modigliani e l’avventura di Montparnasse”, visitata da 110mila persone.
Chiudere questa legislatura con un altro grande evento dedicato al maestro Leonardo è un ottimo traguardo.
In mezzo alle due grandi mostre ci sono state poi ben 13 rassegne di valore elevatissimo sia per l’appeal con i visitatori sia per il valore culturale. Mi viene da citare Banksy, ma anche Puccini, la mostra sulla Vespucci e quella dell’archivio Alinari.
Un percorso che ha riportato il Museo di Città al centro di un circuito nazionale di riferimento per l’arte e la cultura. Nel 2018 quel museo ospitava in media 8 mila visitatori l’anno, nei quattro anni successivi, nonostante il covid, siamo ad una media che va oltre le 40 mila presenze annue. L’evento dedicato a Leonardo da Vinci, che aprirà a dicembre e durerà tre mesi, farà crescere ancora questo dato.
Le 70 opere in mostra saranno testimonianza di “bellezza e invenzione” come narra il titolo dell’esposizione, che sono certo, saranno apprezzate e visitate non solo dai livornesi, ma anche dai tanti turisti che ormai da tempo sono presenti nella nostra città”.
“ Questa mostra – chiosa l’assessore alla Cultura Simone Lenzi – è un sogno che abbiamo realizzato con pazienza in due anni di lavoro.
Il genio universale di Leonardo inaugura la modernità e da molto punti di vista rappresenta lo spirito più autentico di tutto ciò che si proietta nel futuro forte delle sue radici: Livorno è una città che, per la sua stessa storia, può far tesoro di questa grande lezione perché di questa stessa lezione è figlia” .
“Metamorfosi è veramente felice di realizzare a Livorno un importante progetto espositivo di Leonardo – dichiara il presidente di MetaMorfosi Eventi Pietro Folena. – Siamo stati protagonisti delle grandi mostre nel cinquecentenario della sua morte, e ora a Livorno, grazie alla curatrice Sara Taglialagamba, proponiamo un evento imperdibile che mette in luce il profondo legame del grande genio con questo territorio”.
Il perché di una mostra di Leonardo da Vinci a Livorno
Come spiega la curatrice Sara Taglialagamba, Leonardo ha ampiamente studiato il territorio, catalizzando la sua attenzione sulla città di Livorno (di cui descrive il Porto pisano, il faro trecentesco chiamato fanale e la torre quattrocentesca detta Torre del Marzocco), e Piombino, dove si reca per ben due volte per occuparsi della fortificazione della città.
Ma c’è un altro filo che lega Leonardo da Vinci a Livorno, una storia frutto delle ricerche durate 8 anni del livornese Massimo Signorini.
E’ la storia di un disegno grottesco autografo di Leonardo, appartenuto al rabbino livornese Ilo Giacomo Nunes, e da lui offerto intorno al 1925-1926 al direttore Paul Joseph Sax del Fogg Art Museum della Harvard University di Cambridge (Massachusetts) che si trovava per motivi di lavoro in Italia per sensibilizzare all’utilizzo e all’impiego delle analisi diagnostiche nelle opere d’arte.
Il disegno venne dunque acquistato da Sax con il benestare dello Stato Italiano, nel frattempo informato della trattativa e dopo aver valutato il diritto di prelazione. Tuttavia, il direttore Sax, resosi conto della enorme importanza del disegno e facendo leva sui solidi rapporti tra il museo americano e l’Italia, lo donò allo Stato Italiano su concessione del Fogg Art Museum a condizione che fosse esposto con la dicitura “dono da parte del Fogg Art Museum dell’Università di Cambridge allo Stato Italiano”.
La mostra avrà inoltre una sezione dedicata all’arte contemporanea, in omaggio al prof. Carlo Pedretti, storico dell’arte e grande conoscitore dell’opera leonardesca, nella sezione contemporanea del Museo della Città il cui riallestimento sarà inaugurato nel mese di gennaio, a cura di Paolo Cova, direttore scientifico del Museo della Città stesso . Le opere di questa sezione, che fanno parte della collezione permanente del Comune di Livorno, evidenziano le suggestioni che Leonardo esercitò su grandi artisti come Lucio Fontana, Piero Dorazio, Pino Pascali. A queste si aggiungeranno opere appartenenti alla Nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti, da Keith Haring, ad Arnaldo Pomodoro, da Aligi Sassu, a Richard Buckminster Fuller.
Lascia un commento