Si è svolto nella mattina di giovedì 11 gennaio, un doppio incontro sul caso delle aziende Lonzi Metalli e Rari al centro di indagini della Magistratura sui rifiuti tossici. Entrambi gli incontri, cui ha preso parte anche il Comune di Livorno, si sono svolti presso la sede della Provincia di Livorno.
Il primo è stato tenuto con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori che avevano chiesto l’intervento della Regione Toscana a sostegno del reddito e degli ammortizzatori sociali per i dipendenti delle due aziende. Il secondo si è svolto invece con i vertici aziendali, accompagnati dagli amministratori e dai legali, alla presenza dei rappresentanti dei lavoratori.
Rispetto all’incontro con i sindacati e le rappresentanze di base, nel ribadire che al centro vi è la tutela dei lavoratori, la Regione aspetta con fiducia l’operato della Magistratura e si augura che sia fatta luce su quanto accaduto e siano rispettate la tutela ambientale, la sicurezza e la salute dei cittadini e degli stessi lavoratori.
In relazione all’incontro con l’azienda, è stato chiesto di conoscere quali iniziative i vertici e gli amministratori aziendali stanno portando avanti per garantire il rapporto di lavoro e il sostegno al reddito di questi lavoratori che hanno anche delle mensilità arretrate da percepire. Di fronte a queste richieste, secondo quanto riferisce la delegazione regionale, i vertici aziendali hanno fatto presente che le ordinanze della Magistratura non mettono in discussione la continuità aziendale. Hanno inoltre riferito che stanno mettendo in campo tutta una serie di misure finalizzate a garantire la ripresa delle attività nel pieno rispetto delle normative vigenti. Di conseguenza è stato concordato che la prossima settimana si svolgeranno ulteriori incontri tra azienda e sindacati per arrivare a un accordo per l’utilizzo di quelle tipologie di ammortizzatori sociali realmente utilizzabili nelle specifiche realtà aziendali che hanno situazioni contrattuali diverse. La Regione Toscana ha dato la disponibilità per favorire eventuali contatti con il Ministro del Lavoro.
fonte: Regione Toscana
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