La sera del 10 aprile 1991 nel porto di Livorno, mentre si consumava la tragedia del Moby Prince il traghetto a bordo del quale morirono 140 persone dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo ferma in rada, “non c’era nebbia. Lo ribadisco”.
Guido Frilli, davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta, ha ripetuto quanto già all’epoca aveva detto a chi indagava, ma il suo verbale non entrò mai nel fascicolo dell’inchiesta. Le parole di Frilli, un livornese che dalla sua abitazione seguì quanto succedeva in rada, ripetute ai deputati della Commissione, potrebbero far riscrivere una nuova verità su quella tragedia per la quale una delle cause era stata individuata nella foschia che avrebbe impedito di capire cosa stava avvenendo e soccorrere i passeggeri del traghetto.
La Commissione parlamentare, istituita nel 2015 e presieduta da Silvio Lai (Pd), come riporta la Stampa, ha concluso i suoi lavori a dicembre.
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