Una doccia fredda per il Livorno in questo gelido mercoledi 23 gennaio. L’attaccante atteso da giorni, il 22enne pistoiese Gabriele Moncini, ceduto in prestito dalla Spal (serie A) nel campionato cadetto per giocare con continuità, ha detto no a Facci e al Livorno ed ha scelto Cittadella.
C’è rammarico in città per una decisione che ha lasciato di stucco sia i tifosi che gli addetti ai lavori: rifiutare una piazza come Livorno per andare a giocare nel Cittadella, per un calciatore che ambisce a fare carriera, significa rifiutare di mettersi in gioco, avere timore di eventuali critiche o contestazioni che tanto fanno crescere il carattere e la personalità di un calciatore. Moncini evidentemente non ha voluto correre alcun rischio, anche se il Livorno gli aveva fatto capire che il posto fisso lo aveva. Alino Diamanti e lo stesso Valiani (concittadino) lo avevano consigliato, in vari momenti, di fare la scelta giusta, quella di vestire la maglia amaranto, ma evidentemente ha prevalso la tranquillità di una piazza che offre serenità e poche pretese dalla tifoseria. Spinelli non l’ha presa bene, questa volta era disposto anche a spendere cifre importanti rispetto ad altre situazioni (vedi Da Cruz), ma non si è perso d’animo ed ha spronato il direttore sportivo Facci a cercare un’altra soluzione.
Il D.s Mauro Facci in questi giorni aveva comunque preso in considerazione un piano B, sul quale già da stasera sta lavorando, la previsione è che si arriverà agli ultimi giorni di mercato per concludere la trattativa, questa volta non per colpa della società o del direttore sportivo. C’è comunque fiducia nell’operato di Facci e nella disponibilità del presidente, consapevole della necessità di intervenire sul mercato sopratutto per una punta che garantisca una decina di reti.
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