Gli aggiornamenti sugli incendi che si sono sviluppati sul Monte Serra e in località Avane nel Comune di Vecchiano. Il fronte di fuoco dell’incendio che si è sviluppato sul Monte Serra sta avanzando, anche se più lentamente rispetto alla notte scorsa e si sta avvicinando verso Vicopisano. Sono 118 i vigili del fuoco impegnati sul campo con 40 mezzi operativi. Attualmente le località interessate sono Cicigliana e Campo dei Lupi. Permangono criticità nel comune di Vicopisano, nelle frazioni Cucigliana, Noce e Campo dei Lupi, nel comune di Vecchiano, in località Avane, e nel comune di Calci, nella frazione Tre Colli. Le squadre dei vigili del fuoco e dei volontari sono intervenute anche per alcune focolai di incendio nelle zone già interessate, che riguardano principalmente la località Tre Colli e la piana di noce. Dalle prime luci dell’alba 3 Canadair sono tornati in volo sul monte Serra e nella zona di Vecchiano (PI). Per quanto riguarda l’incendio di Avane è sempre in corso e al momento interessa esclusivamente zona boschiva. Comunque le squadre dei vigili del fuoco sono rimaste sul posto in prossimità delle abitazioni a controllare l’andamento dell’incendio, specialmente nell’area di Avane. In entrambe le zone si segnala sempre un forte vento.
Rossi: “Dalle prime stime 1000 ettari andati a fuoco” “Da una prima ricognizione la stima della superficie bruciata è di circa 1000 ettari. In questo momento sono ancora attivi due fronti di fuoco, verso Vicopisano e Buti”. Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi, da stamani sul posto per seguire direttamente le operazioni che impegnano da molte ore gli uomini della protezione cvile regionale, i vigili del fuoco, i volontari. “Al momento – prosegue Rossi – Abbiamo 2 elicotteri regionali che dovrebbero diventare 4. Al momento a Calci sono 300 le persone costrette ad uscire dalle proprie abitazioni, di cui 30 ospitate in alberghi ma, nel primo pomeriggio, non essendo prevista la proroga dell’ordinanza di evacuazione dovrebbero rientrare nelle proprie abitazioni. Nel territorio di Calci, come ci è stato comunicato dal sindaco, purtroppo ci sono alcuni casi, isolati, di immobili bruciati. A Vicopisano le persone evacuate sono circa 500, di cui 200 in grado di rientrare in casa già da stasera. Degli altri solo una decina dovrà essere alloggiata in albergo. Nel frattempo si dovrà capire che danni hanno avuto le case e quindi se e quanto possono rientrare”. “Sul fronte del meteo le previsioni valide fino alle 17 segnalano venti in attenuazione – spiega Rossi – con tendenza a ruotare più a est che a nord-est e quindi in modo favorevole rispetto all’evoluzione dei due incendi”. La situazione Calci: dalle 7 sono operativi due canadair e un elicottero S64 della flotta nazionale e 3 elicotteri regionali. Nel bosco operano decine di squadre del volontariato e degli operai forestali degli enti. Nella notte si sono alternati 4 direttori delle operazioni di spegnimento dell’organizzazione regionale ed altri 4 sono operativi stamani. Sono bruciati fino ad ora 700 ettari di bosco, ma la stima è provvisoria perché le fiamme sono ancora attive. Avane: qui sono in volo 2 elicotteri regionali e 1 canadair. A terra decine di squadre del volontariato e degli operai forestali degli enti. Presenti, come a Calci, squadre dei Vigili del fuoco che presidiano le abitazioni. Sono andati in fumo 40 ettari di bosco. Le condizioni meteo non aiutano le operazioni di spegnimento perché anche per oggi è prevista una giornata ventosa. Scade l’obbligo di evacuazione Alle 12 scade l’ordinanza di evacuazione degli immobili nelle località colpite dall’incendio più da vicino. I direttori delle operazioni dicono che non permangono motivi per continuare ad impedire l’accesso alle zone colpite. Pertanto, gradualmente, i cittadini torneranno a casa. “Questo è assolutamente necessario anche perchè c’è bisogno di dati precisi sui danni. Metteremo a disposizione nostri tecnici per i sopralluoghi immediati (chiamate lo 050936081) ed acquisire dati che serviranno per la richiesta di riconoscimento dell’emergenza nazionale”, afferma il sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti. “Il Governo deve riconoscere l’emergenza nazionale e, come ha già fatto la Regione, stanziare risorse e fare manovre speciali per aiutare cittadini e aziende colpiti”, prosegue Ghimenti. Riunione in prefettura Presso la Prefettura di Pisa, presieduta dal Prefetto Angela Pagliuca, si è appena conclusa la riunione di aggiornamento del Centro Coordinamento Soccorsi. Alla presenza del Sottosegretario di Stato per l’Ambiente Vannia Gava e dell’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni si è fatto il punto della situazione: oltre 1000 ettari di territorio coinvolti dall’incendio nei comuni di Calci, Vicopisano, Vecchiano e al momento con una nuova propagazione nel comune di Buti. Nell’occasione il Prefetto ha ringraziato quanti si sono spesi nelle attività di spegnimento dell’incendio e soccorso della popolazione lodando la perfetta sinergia con la quale le autorità civili, militari e locali hanno cooperato nella gestione dell’emergenza. I rappresentanti degli Enti Locali hanno rimarcato la necessità che finita l’emergenza si prosegua nell’opera di bonifica e risanamento. Il Sottosegretario Gava e l’Assessore Fratoni hanno garantito la massima collaborazione confermando che l’evento straordinario che ha colpito i territori, continuerà ad essere gestito con la massima priorità.
Coldiretti: “15 anni per rivedere i boschi” Sul Monte Serra, descritto da Dante “per che i pisani veder Lucca non ponno”, ci vorranno almeno 15 anni per rivedere i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento al vasto incendio sul monte Serra, nel Pisano, che spinto dal vento ha già distrutto oltre mille ettari di bosco. “Ai costi per gli interventi di emergenza per spegnere le fiamme da terra e con i mezzi aerei e per la necessaria evacuazione si aggiungono quelli per la ricostituzione del patrimonio boschivo ma il fuoco – sottolinea Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – ha pesanti effetti anche dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità, con animali morti e piante secolari distrutte e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici”. Virale l’immagine dell’apicoltore di Calci che ha combattuto tutta la notte da solo per salvare vent’anni di lavoro e 1milione e mezzo di api. Nelle foreste andate a fuoco – precisa la Coldiretti – saranno impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, delle castagne e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi. Le fiamme hanno risparmiato la Certosa di Calci, secondo monumento pisano per visite dopo Piazza dei Miracoli, ma non hanno avuto pieta delle diecimila piante di ulivo anche secolari– continua la Coldiretti – sono stati distrutte dall’incendio che ha colpito anche vigneti e castagneti e ha minacciato abitazioni rurali e alcuni agriturismi che sono stati costretti ad evacuare con una stima salita ad oltre 6 milioni di euro di danni solo per l’agricoltura con gli ulivi che dovranno essere ripiantati e ci vorranno almeno cinque anni prima che si torni a produrre. “Superata l’emergenza – sottolinea Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – occorrerà intervenire rapidamente per far ripartire le attività produttive anche con interventi straordinari per il reimpianto delle coltivazioni andate distrutte dal fuoco. Occorre aver presente – continua – che al costo per ripristinare la produzione, anche ricorrendo al reimpianto, di un oliveto o di un vigneto va aggiunto il danno per la mancata produzione per diversi anni Bisognerà quindi tener conto della sopravvivenza delle aziende professionali di quei territori che vivono della di agricoltura, La nostra Organizzazione – conclude – sarà a fianco delle imprese e collaborerà con le istituzioni, anche attraverso le strutture territoriali, per avviare la fase di rinascita di un territorio così profondamente ferito”. Solidarietà Slow Food Toscana agli abitanti e ai produttori L’Esecutivo Regionale di Slow Food Toscana esprime piena solidarietà agli abitanti e ai produttori dei Monti Pisani, colpiti in queste ore da un terribile incendio, attivandosi a fianco della Condotta locale e dei produttori per la realizzazione di iniziative di sostegno e sensibilizzazione. “Ci vorranno decenni e parecchi milioni di euro stimati da CIA Toscana” dice Giuseppe Fusco, fiduciario della condotta Slow Food Pisa e Monti Pisani, per ripristinare i danni. “Ci sono costi che non è possibile stimare al momento, necessari affinché questi terreni devastati tornino ad essere terreni produttivi. Rimarrà un segno visibile per molto tempo”. “Rispetto a ieri – prosegue Fusco – la situazione è migliorata, ma sono ancora presenti alcune criticità. L’aereoporto di Pisa è stato chiuso per consentire ai mezzi antincendio la piena operatività. Il Governatore Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza e ordinato lo stop alla caccia nei luoghi del rogo. Ci sono aziende agricole in emergenza: piccoli produttori di grande qualità e l’intero ecosistema del bosco è compromesso. Siamo fiduciosi che l’incendio sia contenuto grazie anche al lavoro incessante di moltissime persone. Il fronte ora si estende da Vicopisano a Buti. Purtroppo ci avevano già provato. A fronte di questa incomprensibile stupidità, desidero maggiormente ringraziare le amministrazioni e le istituzioni che si sono attivate prontamente e i volontari e addetti che hanno lavorato alacremente anche a rischio della propria vita”. Gli incendi dolosi non sono nuovi in questa zona, ma solo con il tempo sarà possibile chiarire se ci sono intenti speculativi o solo la stupidità umana dietro questo spaventoso incendio che sta causando danni gravissimi all’ambiente e all’olivicoltura con la perdita di gran parte del patrimonio di piante secolari presenti nella zona e conseguente perdita della biodiversità olivicola. I Monti Pisani sono un piccolo ecosistema ricco e vitale, non solo da tutelare passivamente ma da valorizzare per la qualità dei sistemi antropici che nei secoli vi si sono affermati, per la sostenibilità che le attività delle piccole aziende, integrate con l’ambiente naturale, riescono ad esprimere.
Lascia un commento