Kemp, nato a Cheshire il 3 maggio del 1938, con i suoi spettacoli ha esercitato un’influenza determinante nella storia del rock, lavorando con artisti internazionali del calibro di Kate Bush, Peter Gabriel, David Bowie, Mick Jagger. “Un’artista globale, che dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni ha attraversato tutti i generi dello spettacolo, influenzando e ispirando generazioni di artisti, perseverando nelle sue scelte coraggiose e innovatrici. Della sua arte ricorderemo per sempre la favola, la leggerezza e lo stile”. Monica Barni, assessore alla cultura della Toscana, ricorda così Lindsay Kemp, il grande coreografo, danzatore e mimo inglese che si è spento oggi all’età di 80 anni. “Dopo una vita intensa che lo aveva portato sulle scene dei principali teatri del mondo – aggiunge Barni – Lindsay Kemp aveva scelto di vivere nella nostra regione, a Livorno, città della quale si era innamorato, come lui stesso aveva dichiarato in un’intervista, dopo uno spettacolo al Teatro Goldoni, dove aveva messo a disposizione la sua arte insegnando danza”. Nardella: “Coreografo e artista straordinario, Firenze lo ricorda con affetto e riconoscenza” “Lindsay Kemp è stato un coreografo straordinario, un rivoluzionario maestro di danza, mentore di David Bowie e Kate Bush, un’icona mondiale. A Firenze lo abbiamo ospitato la scorsa Estate Fiorentina e ricordiamo con affetto e riconoscenza le sue performance al museo Novecento, alle Murate e al teatro Puccini”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia della scomparsa dell’artista. “La sua – continua Nardella – era pura poesia in movimento che sapeva stupire per la sua unicità e originalità. Ha collaborato con le più grandi star mondiali ma non ha mai rinunciato al lavoro e alla formazione con le giovani generazioni, cui ha sempre cercato di trasmettere con generosità e umanità la sua arte di scena, mai banale, mai scontata, con uno sguardo sempre rivolto alla globalità e alle culture del mondo”. Il ricordo del sindaco Nogarin e dell’assessore Belais “Lindsay Kemp ha contribuito a diffondere la cultura della danza, della pittura e dell’arte a tutto tondo nel cuore e nella mente dei livornesi. Per questo la sua scomparsa rappresenta una perdita incalcolabile per la nostra città”. Così il sindaco Filippo Nogarin ricorda l’artista inglese morto a Livorno all’età di 80 anni. “Negli ultimi dieci anni Livorno ha adottato Lindsay Kemp e lui ha adottato Livorno, lavorando incessantemente per trasmettere ai cittadini, in particolare ai più giovani, la passione per la bellezza in tutte le sue forme. Quando nel 2016 abbiamo deciso insieme al direttore della Fondazione Goldoni, Marco Leone, di moltiplicare gli eventi culturali in città, portando il teatro nelle piazze e nelle periferie di Livorno, ci siamo chiesti chi potesse essere il motore principale di questa piccola rivoluzione. La risposta è arrivata in un attimo: la persona giusta era Lindsay Kemp. Il fatto che un artista internazionale della sua grandezza abbia accettato immediatamente di collaborare con noi è la prova più tangibile di quanto anche lui fosse innamorato di Livorno. Quell’anno, l’anno della nuova primavera del Goldoni, il sorriso felice di Kemp ha dominato letteralmente la città per 365 giorni, dal palazzo del nautico sugli scali Novi Lena. Ma ciò che più conta è che il Flauto Magico di cui ha curato la regia ha tenuto migliaia di livornesi incollati alle poltroncine del Goldoni e ha tenuto a battesimo una stagione teatrale straordinaria. Lindsay Kemp, con la sua grandezza ha dato lustro alla città di Livorno e di questo gli saremo eternamente grati. Non solo. Con il direttore Leone e con l’assessore Belais stiamo pensando a quale possa essere l’iniziativa più adatta per ricordarlo come merita”. “Il maestro Kemp se ne è andato come ha vissuto, in modo teatrale – aggiunge l’assessore alla Cultura Francesco Belais -. Mi piace pensare che tutto questo faccia parte di una sua messa in scena: in realtà Lindsay è ancora qui con noi e ci sta sorridendo da dietro le quinte del firmamento. In fondo, questa è la magia del teatro. Un modo per rendere più dolce una realtà che altrimenti sarebbe insopportabile. Quella di Kemp è stata una grande prova d’amore. Ha insegnato ai livornesi ad amare la danza, la pittura e il teatro come solo una persona innamorata sa fare. Amore per l’arte, certo, ma anche amore per la sua città”. Al Teatro Goldoni l’ultimo saluto a Lindsay Kemp Lunedì mattina alle 11 le porte del Teatro Goldoni si apriranno per permettere all’intera città di rendere omaggio a Lindsay Kemp, artista totale scomparso oggi all’età di 80 anni. I parenti di Kemp, i suoi collaboratori ed amici, l’amministrazione comunale e la fondazione Goldoni hanno infatti voluto allestire la camera ardente proprio all’interno del teatro di Livorno, con cui il coreografo, mimo e danzatore inglese ha collaborato per anni sin dalla riapertura dopo i lavori di restauro nel gennaio 2004 e che ha poi contribuito a rilanciare a partire dal 2016.
Lascia un commento