Aprirà i suoi sportelli lunedì 8 maggio la prima Banca del tempo cittadina, la comunità di mutuo aiuto in cui si scambiano prestazioni e la cui unità di misura è il tempo.
Giunge così a compimento un importante progetto di welfare territoriale dell’Amministrazione comunale nato con una molteplicità di obiettivi: superare le condizioni di isolamento,
conciliare le politiche dei tempi tra il lavoro di cura e quello retribuito, valorizzare le competenze individuali.
Come sarà organizzata la Banca del tempo a Livorno?
Trattandosi di un tipo di associazione che promuove lo scambio gratuito del tempo, ciascun aderente metterà a disposizione qualche ora del suo tempo per condividere con altri aderenti le proprie capacità e competenze.
Le attività che possono essere scambiate sono molteplici: dal bricolage al baby-sitting, di pagamento delle bollette alla compagnia, dalla preparazione di torte alla conversazione in lingua straniera, dal passeggiare con un anziano al leggere insieme o imparare un nuovo gioco.
Ogni attività oggetto di scambio viene “valorizzata” in base al tempo necessario a realizzarla, indipendentemente dal tipo di prestazione effettuata.
Non si tratta di volontariato ma di un vero e proprio scambio alla pari di saperi, attività e servizi, in un patto di reciproca disponibilità e fiducia fra i “correntisti” della Banca.
Abbiamo ascoltato la Presidente della banca del Tempo di Livorno Laura Furetta:
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