“Oggi, in pompa magna, si annuncia che l’amministrazione comunale concederà ai suoi cittadini qualche area in più per fare orti urbani, l’area Ex Labrogarden in cui da mesi i cittadini chiedono che sia spostato il progetto del cubone”. Si legge in una nota a firma Comitato No Cubone.
“Allora ci chiediamo come mai l’area orti urbani in via Bedarida a Coteto, che è stata completata da più di 5 anni con pozzo, impianti di irrigazione, allacci per l’energia elettrica e fognatura nera con un costo di 170 Mila euro per il Comune di Livorno e altrettanti sborsati dalla Regione Toscana, è ancora in completo abbandono?
Ci sembra, oltretutto – continua la nota – che l’annuncio orti urbani alla ex-labrogarden sia stato lanciato un po’ ‘alla leggera’. E’ stato fato uno studio di fattibilità? Noi sappiamo che esiste il sacrosanto principio che chi inquina paga, e quindi la domanda sorge spontanea, il sindaco ha fato i necessari carotaggi nel suolo? Si tratta di una informazione ambientale fondamentale, siamo sicuri che l’area occupata da vivai non sia da bonificare? E’ più che noto che i vivai, sopratutto in passato utilizzavano fertilizzanti ed erbicidi come glifosato e pendimetalin, sostanze regolarmente autorizzate, anche se dichiarate probabili cancerogeni dallo Iarc.
E, a questo punto, sempre riguardo agli orti urbani, chiederemo anche una commissione consiliare di inchiesta per capire da chi sono ancora occupati gli orti di via Spagna, che già ci sono, e potrebbero essere utilizzati come orti urbani. Perché il comune non mete ordine nei titoli di assegnazione degli orti già disponibili?”
QUALI ACCORDI DIETRO ALLA EX-LABROGARDEN?
“Continuiamo a non capire – prosegue la nota – la scelta della collocazione del cubone in via San Marino piuttosto chenell’area ex-labrogarden.
L’amministrazione non ha mai dato una risposta chiara ma si sono limitati a dire che è una scelta politica. Cosa vuol dire? Continuano ad arrampicarsi sugli specchi riguardo alla destinazione d’uso dell’area ex-labrogarden: da parco verde a orti urbani … Alla ex-labrogarden ci sono ben 37.000mq di terreno comunali destinati a servizi di cui 22.000 già cementificati e degradati da anni in attesa di recupero. Il cubone, occupando 2000mq su 37000, può essere inserito in un parco verde o può essere implementato il progetto di “cittadella dello sport” con anche impianti sportivi all’aperto tutt’intorno. E’ di questi giorni la notizia che sono stati stanziati ulteriori 600.000 euro per gli impianti sportivi all’aperto intorno al cubone con ulteriore distruzione del verde di via san marino. Potrebbero essere utilizzati per l’area ex-labrogarden o per mettere in sicurezza gli impianti sportivi esistenti. Inoltre, alla ex labrogarden ci sarebbe posto anche per un numero adeguato di parcheggi (che in via san marino non ci sono e andrebbero creati) e si potrebbe cogliere l’occasione per metere in sicurezza e rendere percorribili a piedi e in bicicletta tuta la via del Crocino e la via di Popogna così da creare collegamenti tra i quartieri.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ci sono forse interessi particolari nell’area ex-labrogarden? Perchè quel terreno di proprietà della famiglia Melani acquistato dalla società Le Ninfee srl ha avuto, il 14 maggio 2009, un passaggio di cessione di diritti reali a titolo gratuito al comune? Con quali accordi?” Conclude la nota.
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