Non c’è considerazione da parte del sindaco Nogarin nei confronti dei consiglieri comunali e del presidente del consiglio stesso: nel caso del piano industriale di Aamps ignorati totalmente, quasi contassero di più gli organi di stampa. Partiamo dall’inizio. Con un comunicato l’amministrazione comunale per mano del suo ufficio stampa, martedi 19 luglio indìce una conferenza stampa per mercoledi 20 allo scopo di presentare il piano industriale di aamps. Questa la nota:
“Il piano di concordato della società partecipata comunale Aamps spa, per la quale il Tribunale Fallimentare di Livorno ha aperto nei giorni scorsi la procedura di concordato preventivo in continuità, nonché il relativo piano industriale, saranno illustrati nei dettagli domani, mercoledì 20 luglio, nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 16 nella Sala Giunta di palazzo comunale.
Saranno presenti Gianni Lemmetti, assessore alle Aziende partecipate, Federico Castelnuovo, presidente del Consiglio di amministrazione di Aamps spa, Massimiliano Tolone e Paola Petrone, consiglieri d’amministrazione Aamps spa.
Il 13 luglio 2016, dopo il parere positivo del Commissario giudiziale, il Tribunale di Livorno Sez. Fallimentare ha infatti dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo in continuità aziendale sottolineando che il piano presentato dai vertici dell’Azienda si articola “in una serie di interventi e progetti di dettaglio che consentiranno un significativo miglioramento dell’efficienza gestionale”. Il piano industriale allegato al piano di concordato, si pone come obiettivo una strategia ambientale e gestionale virtuosa, improntata verso scelte nei servizi di raccolta e trattamento rifiuti che rispettino le best practice ambientali anche attraverso un percorso partecipato e trasparente con i cittadini.
Tutte le azioni del piano sono caratterizzate dalla costante ricerca di efficienza operativa dei servizi e al miglioramento degli stessi. Saranno attivati percorsi di sensibilizzazione ed educazione ambientale e un “Progetto Scuola” della città di Livorno con il supporto dei consorzi di filiera Conai.
I principali progetti industriali prevedono l’estensione della raccolta “porta a porta” a tutta la città con la massima incentivazione della separazione dei rifiuti alla sorgente, il potenziamento delle attività di recupero, trattamento e valorizzazione delle raccolte, un centro del riuso e impiantistica per il trattamento delle frazioni cellulosica e organica. Sono previste azioni di miglioramento nei servizi erogati di spazzamento della città e nelle modalità di certificazione delle prestazioni. La stampa è invitata a partecipare” coclude il comunicato.
Diramata la nota alle redazioni giunge il disappunto del presidente del consiglio comunale. Il “Pentastellato” Daniele Esposito esprime al sindaco Nogarin, il proprio rammarico e quello dei consiglieri con questa mail:
Esimio Sig. Sindaco della città di Livorno Filippo Nogarin
Le esprimo il mio più profondo rammarico per come l’amministrazione da Lei presieduta, consideri il ruolo del Consiglio Comunale che come Presidente presiedo. Al momento che Le sto scrivendo, come garante dell’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’ente, sono in possesso del Piano Industriale, solamente perché mi sono lamentato del fatto che il piano stesso sia questa mattina su tutti i giornali ed incredibilmente le linee guida scaricabili da un quotidiano on-line.
Noto ancora con più dispiacere che il piano sopraelencato verrà presentato prima alla città, i giorno 20 luglio alle ore 16,00, con una conferenza stampa e solamente, il 21 luglio alle ore 8,30, verrà presentato ai membri della commissione Bilancio. Questo fatto lede le prerogative stesse del consiglio comunale che ‘deve’ essere informato preventivamente delle decisioni che l’ente intende intraprendere e non è plausibile che i rappresentanti dei cittadini siano informati a mezzo stampa, invece che nei luoghi preposti, che ricordo sono il Consiglio Comunale e le Commissioni Consiliari.
Per i consiglieri, che leggono per conoscenza, Vi invierò a breve, con un altro messaggio di posta elettronica, il piano industriale di AAMPS. Sperando che in futuro sia rispettato il lavoro del Consiglio porgo distinti saluti. Il Presidente del Consiglio, Daniele Esposito
Non mancano neanche le critiche dall’esterno sui contenuti del piano. Arrivano da chi le questioni di Aamps le ha sempre seguite da vicino. Andrea Romano (Resistere ! Azione Civica), esprime una sua valutazione sul caso: riportiamo la nota integrale anche dell’ex consigliere comunale: “A gennaio Nogarin fissò nel provvedimento di nomina del nuovo c.d.a. di Aamps gli indirizzi per il piano industriale, tra questi figuravano (cito testualmente):
1) “interventi ispirati ed orientati a politiche verso Rifiuti Zero”;
2) “obiettivo di superamento dell’utilizzo dell’odierno inceneritore e conseguente spegnimento dello stesso”;
3) “interruzione del percorso di conferimento della società in RetiAmbiente”.
Leggendo le linee guida diffuse dall’azienda possiamo invece accorgerci di come questi obiettivi siano stati quasi del tutto ignorati o addirittura compromessi con scelte diametralmente opposte:
– a pag. 4 viene inizialmente ammesso che l’inceneritore è tra i principali fattori di crisi finanziaria dell’azienda, per il venir meno dei flussi di cassa dei contributi pubblici dichiarati illegittimi dalla UE (e anche – aggiungo io – per il costo dei mutui bancari accesi per la manutenzione del forno e per il costo dei servizi aggiuntivi, come lo smaltimento delle ceneri tossiche in discarica);
– a pag. 6 si comincia a fare confusione sul significato di Rifiuti-zero, spacciandolo come “azzeramento degli smaltimenti in discarica”, quando in realtà dovrebbe riguardare l’azzeramento dei rifiuti avviati ad incenerimento (perché riciclati o riutilizzati);
– a pag. 26 e pag. 28 viene fissata a luglio 2017 l’estensione del porta-a-porta in tutta la città e la relativa assunzione di 56 lavoratori: questa sarebbe una bella novità perché senza un porta-a-porta esteso Aamps non può superare i minimi di legge della raccolta differenziata, quindi paga per le sanzioni, per il conferimento di una differenziata “sporca” da cassonetto, per lo smaltimento e non guadagna rivendendo materiale riciclabile. Meglio risparmiare finalmente su questi sprechi e assumere disoccupati;
– a pag. 13 però c’è la pietra dello scandalo di tutto il piano, la vera fregatura per i cittadini. Invece di pianificare lo spegnimento dell’inceneritore a medio termine (5-10 anni) e di tombare il processo di aggregazione nel gestore di ATO (Retiambiente), come aveva chiesto ufficialmente il sindaco, viene presentato uno scenario allucinante: grazie all’estensione del porta-a-porta ed al conseguente aumento della differenziata e del riciclo, si ipotizza un calo dei rifiuti da incenerire prodotti a Livorno di almeno 25.000 tonnellate/anno, ma invece di approfittarne per spegnere almeno una delle due linee dell’inceneritore (dimezzando i relativi costi) ci si propone di definire con l’ATO (cioé con Filippeschi e gli altri sindaci PD che stanno costruendo Retiambiente) un aumento dei rifiuti da incenerire prodotti fuori Livorno per altrettante 25.000 tonn/anno, in modo che il forno continui a lavorare a pieno regime, mentre le altre città delle costa potranno dismettere definitivamente i loro impianti! Praticamente i livornesi dovranno impegnarsi per fare la differenziata per poi sorbirsi la stessa quantità attuale di rifiuti inceneriti nei polmoni, rifiuti che non saranno più i nostri ma arriveranno dalle altre città, per una quantità doppia rispetto a quella attuale;
Si tratta di un intollerabile tradimento del programma elettorale, avendo incentrato il piano sul falso business dell’incenerimento, mantenendo l’impianto a pieno regime grazie ad un accordo con Retiambiente, il che lascia pensare che prima o poi Aamps ci finisca dentro, privatizzando del tutto la gestione dei rifiuti”. Vedremo come andrà a finire. Chi vivrà vedrà
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