E’ stato completato il restyling del sito web del Museo civico Giovanni Fattori, e il contestuale rebranding digitale del Museo stesso.
Basta collegarsi all’indirizzo www.museofattori.livorno.it per scoprire la nuova vetrina virtuale, tesa a garantire una divulgazione più efficace del ricco patrimonio artistico custodito al Museo e delle sue numerose iniziative. Estremamente approfondito nei contenuti, il portale è frutto di una proficua collaborazione tra il Comune di Livorno e la Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci, partner del progetto, che ha visto impegnati per quasi un anno l’Università di Pisa (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere) per la realizzazione dei contenuti scientifici, e la società di Software Zaki Design per gli aspetti informatici e grafici.
“Il web è uno spazio sempre più decisivo per chi come il Museo Fattori presenta una proposta culturale ad alto valore aggiunto. Abbiamo la più grande collezione di macchiaioli al mondo e non potevamo accontentarci della seppur ottima reputazione che già oggi siti di recensioni come Trip Advisor assicurano al nostro museo più importante. Per questo abbiamo creduto fortemente in questo intervento integrato di restyling e rigenerazione della narrazione digitale sul Museo Fattori con strumenti capaci di far arrivare lo splendore del suo patrimonio artistico in ogni angolo del mondo e magari invitare i naviganti del web, che lo conosceranno così per la prima volta, ad intraprendere il viaggio verso Livorno per farne esperienza diretta a Villa Mimbelli” così Francesco Belais, assessore alla cultura del Comune di Livorno.
“Nel 2017 ricevemmo dalla società Zaki Design di Livorno una bozza di progetto che rappresentava la volontà di riprogettare con strumenti di ultima generazione la piattaforma digitale del Museo Civico Giovanni Fattori – ci racconta il Direttore Generale della Banca di credito Cooperativo di Castagneto Fabrizio Mannari – e fin dall’inizio abbiamo individuato due aspetti che ci hanno indotto a partecipare con entusiasmo, tanto da voler essere sponsor principali: il primo la percezione immediata della qualità del lavoro, minuzioso e innovativo, il secondo nella volontà da parte della Banca di fare qualcosa di importante per Livorno, la città che ci ha accolto da una decina di anni con simpatia e che sempre di più ci sta riconoscendo il ruolo di banca locale di riferimento. Ora che siamo giunti al varo della piattaforma, desideriamo evidenziare come questo sia uno dei pochi casi a livello nazionale dove privato e pubblico siano riusciti a portare a termine un progetto congiunto a favore della comunità ed in questo desideriamo ringraziare l’Amministrazione per la riuscita di questo importante progetto.”
“Il nuovo web site è una straordinaria opportunità per far conoscere da vicino e da lontano il nostro Museo – dichiara Paola Tognon , direttore scientifico dei Musei civici Livorno (Museo Giovanni Fattori e Museo della Città-Luogo Pio Arte Contemporanea) . “Qualità di condivisione e contenuti, qualità di immagine, un nuovo logo e tanta arte che può essere apprezzata da cittadini, studiosi, ricercatori, appassionati e amici di Livorno nel mondo. Grazie dunque alla Banca di Castagneto, all’Università di Pisa, a Zaki Design, al team del Museo Fattori, e avanti per renderlo ogni giorno sempre più interattivo”.
“Molte delle attrazioni turistiche e culturali che Livorno offre sono qualitativamente più appetibili di quanto non si possa immaginare – dichiara Stefano Pampaloni di Zaki Design – molte di queste hanno bisogno senza dubbio di essere riconfezionate e proposte in modo integrato per convincere un viaggiatore sempre più consapevole ed esperto che cerca, si informa, sceglie, compara, confeziona e acquista autonomamente on-line la propria esperienza di viaggio. Tra le attrazioni che, in campo artistico e culturale, esprimono un maggiore valore identitario e che necessitavano urgentemente di un restyling comunicativo c’era senza dubbio il Museo Civico Giovanni Fattori. Per tale ragione lo studio Zaki si è fatto portavoce di questa esigenza, proponendo un progetto integrato che coinvolgesse l’intero format di comunicazione del Museo, dal rifacimento del Marchio (con tutte le relative declinazioni) alla realizzazione del sito web, alla definizione di una nuova architettura informativa. Particolare attenzione è stata posta alle problematiche UX/UI, alla navigazione mobile, alla cura della semantica del codice per garantire un’esperienza utente soddisfacente e facile senza rinunciare alle prerogative tecniche dei motori di ricerca. Il progetto avrà una coda lunga per Zaki con la gestione prima e il supporto poi nella promozione, attraverso i social, del Museo”.
Nella volontà di fare del sito uno strumento oltre che di informazione e di promozione, anche di reale conoscenza, studio e valorizzazione della raccolta civica, il Comune ha incaricato il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa di curarne la parte scientifica.
Sotto la direzione scientifica della prof. Antonella Gioli, docente di Museologia e responsabile di MUSEIA-Laboratorio di cultura museale, il gruppo di lavoro e in particolare la dott.ssa Claudia Marchese ha perciò ideato, sviluppato e prodotto i contenuti scientifici, la loro strutturazione e strategia; in collegamento con questi, Elda Chericoni e Simona Bellandi del Laboratorio fotografico hanno svolto la campagna fotografica sulle opere, esposte e in deposito, del Museo. Piena è stata infine la collaborazione di studenti, studiosi, editori, personale di istituzioni cittadine e non.
“Il lavoro si è svolto in due direzioni – tiene a precisare Antonella Gioli – da un lato la ricerca storica, artistica e collezionistica sulle opere, il Museo e il patrimonio delle raccolte civiche; dall’altro la riflessione su registro, linguaggio e articolazione dei contenuti scientifici per il web. Due erano infatti gli obiettivi: comunicare la storia delle opere del Museo a un pubblico più ampio degli specialisti, coniugando rigorosi contenuti storico-artistici alla divulgazione e alla accessibilità culturale; connettere tali opere al patrimonio artistico e culturale della città. Da qui le particolari e inedite soluzioni adottate per le Sezioni Museo e Opere. Tra queste, il rigoroso controllo di contenuti, testi e immagini sul piano oltre che ovviamente scientifico,anche su quello della comunicazione. La strutturazione in “tappe” della Storia del Museo e della Storia di Villa Mimbelli. Il Catalogo a tre livelli di approfondimento (pubblicazione in progress): per ogni opera, Scheda tecnica, Scheda storico-critica articolata nelle voci “L’artista e l’opera”, “L’opera”, “L’opera e il Museo”, Scheda nessi tra l’opera e libri, documenti, oggetti ecc. delle altre raccolte civiche (Museo della Città, Biblioteca Labronica nelle sue varie sedi, Archivio storico comunale) e della città. L’accento da una parte sul rapporto degli artisti con Livorno, dall’altro sul contesto nazionale delle Schede autori. Gli sguardi multidisciplinari (e inaspettati) dei Percorsi tematici tra opere esposte e in deposito. Il risultato vuole essere non solo la presentazione e l’approfondimento delle opere, ma un contributo a comporre con queste e a partire da queste un quadro generale di immagini personaggi e fatti, di arte storia e cultura nella Livorno di ieri e di oggi”.
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