L’Amministrazione comunale mette in campo un nuovo progetto, denominato “Operatori di strada”, per la prevenzione del disagio giovanile che si sta manifestando in maniera sempre più preoccupante in tutti i suoi aspetti, dall’abuso di sostanze stupefacenti ed alcool a comportamenti a rischio.
Il progetto, che come suggerisce il titolo, prevedel’utilizzo di operatori di strada o “educatori di prossimità” per intercettare i ragazzi a rischio, partirà già da questo mese di dicembre e avrà la durata di sei mesi.
Sul campo operatori specializzati, forniti di adeguata preparazione ed esperienza in materia, appartenenti a due associazioni che da tempo operano sul territorio: l’associazione Ceis Livorno onlus e l’associazione P24- Lila Livorno con le quali il Comune ha stipulato una apposita convenzione per l’attuazione del progetto.
Saranno loro, frequentando gli stessi luoghi di aggregazione giovanile sia di giorno che di sera, ad operare il cosiddetto “aggancio” con i giovani, ovvero entrare in contatto diretto con loro per instaurare una relazione di fiducia ed instradarli in un percorso educativo.
“ A fronte di un problema, quale il disagio giovanile, che purtroppo va assumendo dimensioni sempre più preoccupanti – dichiara la vicesindaco Stella Sorgente – abbiamo voluto potenziare le azioni di prevenzione già avviate in ambito educativo-scolastico finanziando questo nuovo progetto che, sulla base di esperienze recenti, dimostra di essere efficace e di ottenere buoni risultati per l’uscita del giovane da uno stato di disagio e devianza”.
Il progetto “Operatori di strada” può considerarsi infatti una prosecuzione e integrazione del progetto “Okkio Bimbi” già attivo in città e portato avanti con l’utilizzo di una unità di strada dall’Azienda USL Nord Ovest in collaborazione con le stesse associazioni CEIS e P24 esperte in materia di educativa stradale.
“ L’operatore che scende in strada – specifica ancora la vicesindaco – può instaurare una relazione più stretta con il mondo dei ragazzi, guadagnando la loro fiducia, ascoltando i loro problemi e diventando per loro un supporto ed un punto di riferimento per un percorso educativo. Gli operatori cercheranno infatti di stimolare i giovani alla riscoperta delle loro potenzialità e attitudini per acquisire maggiore fiducia in loro stessi”.
Un progetto, dunque, alquanto complesso e delicato che prevede vari step. Inizialmente la stesura di una mappa dei luoghi di maggior aggregazione degli adolescenti sul territorio cittadino, sia serali che diurni, quindi la fase di “aggancio” vero e proprio con gli operatori che strategicamente entrano in contatto diretto con i giovani. Una volta stabilito un rapporto di fiducia scatta la fase di avvio di attività di varia natura per cui i ragazzi “intercettati” vengono indirizzati in laboratori, in attività pratiche, ludiche e di volontariato, in corsi e attività consoni alle loro attitudini e desideri. Tutto questo anche in collaborazione con altre realtà presenti sul territorio, quali CCN (Centri Commerciali Naturali), parrocchie, comitati di quartiere, gestori di locali.
“ Una rete di soggetti presenti sul territorio – tiene a precisare Stella Sorgente – che possano sviluppare azioni condivise nell’ottica comune di accompagnare i giovani in un percorso riabilitativo”.
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