Sicuramente una revisione alla viabilità interna all’area ospedaliera era cosa dovuta. Sarebbe superfluo stilare l’elenco delle criticità che venivano puntualmente a crearsi a causa della possibilità di doppio ingresso sia lato via della Meridiana, sia dalla sponda di via Gramsci. Una situazione a dir poco caotica contraddistinta da un continuo via vai in entrata e in uscita, che veniva per giunta aggravata dall’inevitabile commistione (e conseguente sovrapposizione-collisione) di divergenti necessità tra veicoli privati e mezzi sanitari. Due proposte, in entrata e in uscita. Il nuovo progetto di viabilità però ha già mostrato anch’esso di avere lacune e problematiche da risolvere con urgenza: sia al fine di evitare nuovamente il ripetersi di lunghe code bloccate in fase di uscita all’altezza di via della Meridiana, sia per limitare anche le pericolose manovre che auto e scooter sono costretti a effettuare per evitare l’ostacolo in mezzo alla carreggiata, rappresentato dai mezzi intenti a svoltare da via Gramsci nell’operazione d’ingresso nell’area ospedaliera. Se per quest’ultima casistica la soluzione che ci sentiamo di suggerire sarebbe semplice da mettere in pratica (il varco dovrebbe necessariamente essere arretrato all’interno dell’area ospedaliera, al fine di creare la capienza necessaria per ospitare almeno cinque auto in attesa del rapido ma pur sempre necessario controllo da parte dell’addetto alla sicurezza), il rimedio per via della Meridiana si presenta leggermente più articolato. Va da sé che il nuovo semaforo, installato di recente per regolare l’immissione nell’incrocio con viale Carducci, andrà certamente riprogrammato nella sua tempistica: un ritocco indispensabile per allungare la parentesi della luce verde e far defluire il traffico fuori dall’ospedale. L’ideale poi sarebbe addirittura l’installazione di un semaforo intelligente, in grado di rilevare l’entità della lunghezza della fila in transito verso il viale e regolare di conseguenza i propri automatismi. Parcheggio all’ex Pirelli: cogliere l’occasione. Un discorso supplementare e sul quale ragionare a parte sarebbe l’operazione di recupero dell’area ex Pirelli, limitrofa al lato nord del perimetro ospedaliero. I capannoni, nelle condizioni di estrema fatiscenza in cui si presentano oggi, non possono in alcun modo costituire strutture degne di essere catalogate nella cosiddetta ‘archeologia industriale’ degna di tutela. Anzi, tali ruderi rappresentano soltanto un’offesa al decoro dell’intera area. L’Amministrazione Comunale ha il dovere morale di prendere una decisione riguardo alla riconversione della zona, argomento di cui purtroppo si parla a livello progettuale ormai da decenni senza giungere però a risultati concreti. Quello della razionalizzazione del traffico e degli stalli per la sosta intorno all’Ospedale potrebbe quindi costituire lo spunto vincente nel momento più opportuno, considerati anche i paralleli tagli già annunciati dalla Giunta ai parcheggi ricavati sul marciapiede lungo viale Alfieri, di fronte al Poliambulatorio. Un potenziamento degli stalli in via della Meridiana, ottenuto grazie al recupero dell’intera superficie coperta sino ad ora dai già menzionati capannoni, sarebbe una scelta utile all’intera comunità labronica. La quale fruirebbe, sia in veste di paziente che in quella di semplici visitatore, di un parcheggio a pagamento posticipato (ovvero con pagamento proporzionale alla durata della sosta). Un parcheggio magari appoggiato da un servizio di trasporto via navetta, per condurre gli utenti ai padiglioni sullo stile dell’ospedale pisano di Cisanello.
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