“I recenti interventi polemici sulla questione Modigliani Forum – si legge in una nota a firma Claudio Puccetti Direttivo Livorno civica – ne impongono una descrizione basata sui fatti, serena e seria, anche se non ce ne sarebbe bisogno dal momento che numeri e atti sono stati sempre resi evidenti e accessibili a tutti anche dalle pagine de ‘Il Tirreno’.La convenzione siglata nel 2014 consentiva di dar vita ad un’esperienza in grado di tenere aperto l’impianto, che aveva ed ha dei costi di gestione altissimi e che con grande difficoltà poteva inserirsi in un panorama di attività sportive e concertistiche che in Italia consente di avere una buona redditività solo nelle grandi città come Milano, Firenze, Bologna e Roma. Dal 2019 il palasport è tornato ad essere il cuore di attività sportive che hanno coinvolto la città di Livorno con le proprie squadre di basket, con altri eventi di spessore o con i grandi appuntamenti come la nazionale di basket e la supercoppa di Volley. Un percorso che nel 2023 ha portato in totale oltre 40 mila spettatori”.
“Il rinnovo automatico della concessione – prosegue la nota – sarebbe stato possibile, in quanto era previsto nella stessa, e da più parti si era dato per scontato che ciò sarebbe avvenuto, con annesse polemiche preventive. Questo invece non è successo, e la giunta Salvetti ha deciso di rimettere a gara la gestione della struttura. Ha scelto la formula del partenariato pubblico privato, che con il decreto legislativo n. 38 del 2021 è diventato un diffuso strumento, funzionale soprattutto nello sport all’assegnazione di impianti pubblici, finalizzato alla loro riqualificazione e al loro mantenimento in piena efficienza mediante l’affidamento della gestione a soggetti che rispondano a specifici requisiti.Con questa formula l’attuale gestore ha presentato una proposta con un progetto di gestione. In base a quella proposta – giudicata dall’amministrazione di interesse pubblico dandone evidenza a tutti – chiunque avrebbe potuto rilanciare, avanzarne una migliore e così aggiudicarsi la concessione ventennale. Avrebbe potuto farlo anche chi, in consiglio comunale, più volte ha dichiarato che per quegli importi lo avrebbe potuto personalmente gestire, il Palamodì. Avrebbero potuto farlo anche altri soggetti sportivi cittadini che avevano ed hanno interesse ad avere a disposizione un impianto per lo svolgimento delle proprie discipline e per i quali le normative prevedono anche forme di accesso al credito per finanziamento. E infine avrebbero potuto farlo anche altri operatori economici più grandi, che gestiscono nel settore degli eventi mega palasport in giro per il paese”.
“Ciò non è avvenuto – continua la nota – e non certo perché le condizioni di offerta creatisi potessero scoraggiare tali soggetti. Di conseguenza non si vede come l’aggiudicazione da parte dell’unico offerente possa essere imputata agli attuali gestori o all’amministrazione comunale, che in tutta evidenza, nella situazione oggettiva ha fatto tutto quello che c’era da fare per garantire a chiunque l’opportunità di entrare in gioco e mettersi alla prova, e al tempo stesso per garantire a una struttura sportiva comunale di così grandi dimensioni e impegno di gestione, il mantenimento in efficienza a condizioni di rispetto anche per l’utilizzo pubblico.L’offerta che ha determinato l’aggiudicazione del palasport prevede infatti un canone mensile leggermente maggiore (circa 1000 euro), ma anche una serie di giornate a disposizione dell’amministrazione a costo zero (per un valore di circa 30 mila euro) e soprattutto l’assunzione dei costi di interventi di efficientamento energetico (circa 400 mila euro)”.
“Evidentemente un impegno probante di questi tempi e nelle condizioni specifiche. Un impegno non facile da sostenere – conclude la nota – ma che sicuramente garantirà alla nostra città di avere un palasport, grande, bello e vissuto come è stato in questi ultimi anni, nel rispetto stretto di regole e impegni da parte del concessionario”.
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