Quante volte pronunciamo la frase “il campionato è lungo”? E non si può dire che non sia così ma ad ogni giornata in più giocata ovviamente il concetto perde di efficacia e veridicità. Un quarto del campionato se n’è già andato ma ancora abbiamo davanti tantissime partite, nonostante ciò credo sia già possibile trarre alcune considerazioni. Il Livorno quest’anno ha vinto, ma non ha convinto, quasi mai. I punti però sono arrivati e considerarli solo il frutto della fortuna mi sembra quanto meno limitato. Dopo la partita giocata contro il Montespaccato fra le mura nemiche e persa malamente per 1 a 0, è fondamentale però fare qualche riflessione.
Partiamo dal presupposto che questo Livorno non ha potuto contare su un vero precampionato perché ricordiamo che la serie D ci è stata confermata solo nel mese di Agosto; e se contiamo anche gli infortuni con cui hanno avuto a che fare gli amaranto, ultimo quello di Apolloni che probabilmente resterà out fino a fine campionato, sicuramente il punto di vista deve allargarsi parecchio per prendere in considerazione anche questi fatti che hanno un certo peso. Ma cosa manca quindi a questa squadra? Potenza in attacco e poca continuità d’azione. Collacchioni non ha ancora trovato la sua formazione titolare e a parte alcuni punti fermi dai quali il Livorno difficilmente quest’anno potrebbe fare a meno, penso a Karkalis, Cretella , Russo ma anche allo stesso Luci che nonostante oggi si sia visto poco ha solitamente una buona visione del gioco, per il resto si fa fatica ad essere pericolosi là davanti. Sembra di parlare per luoghi comuni ma credo che la squadra abbia bisogno di capire chi siano i titolari del reparto attacco. Le occasioni da rete su azione non sono state numerose e questo fa la differenza; nell’ultima partita giocata in terra laziale, la maggior parte dei
contrasti sono stati vinti dalla squadra avversaria e veramente pericolosi lo siamo stati un paio di volte, nelle quale Tassi ha difeso la sua porta in maniera magistrale con due parate importanti.
contrasti sono stati vinti dalla squadra avversaria e veramente pericolosi lo siamo stati un paio di volte, nelle quale Tassi ha difeso la sua porta in maniera magistrale con due parate importanti.
Speravamo di vedere un Rodriguez galvanizzato dal goal fatto al Grosseto mentre invece questa volta non si è quasi visto tanto è che è stato sostituito in avvio di ripresa con Torromino, il quale purtroppo non è riuscito a cambiare le sorti della partita. Il cambio di Frati ci ha un po’ spiazzato in quanto era stato l’unico ad avere dei buoni spunti nel reparto offensivo; ma l’ingresso di Vantaggiato ci aveva comunque fatto ben sperare. Zero punti che pesano come un macigno perché vero è che siamo sempre nei primi posti della classifica ma se leggiamo approfonditamente i numeri che la compongono notiamo che siamo a meno quattro punti dalla temibile parte destra e considerando quanto queste squadre siano tutte ostiche (Il Montespaccato ci ha insegnato oggi che una squadra con la metà dei nostri punti può batterci senza troppa fatica) non possiamo permetterci troppi passi falsi. Mancavano tanti nomi per questa partita, Lo Faso in primis ci avrebbe fatto comodo; ma abbiamo a disposizione tanti bravi giocatori che devono trovare la loro condizione assolutamente e in tempi brevi. E la squadra, deve trovare continuità.
Abbiamo visto come il Livorno sia capace di essere temibile e poi subito dopo perdere di efficacia e viceversa. È quindi un problema di costanza che si tramuta in una difficoltà di reggere novanta minuti di gioco? E perché ancora non abbiamo un modulo base su cui modellare il gioco del Livorno? Il classico 3-5-2 tanto acclamato dai tifosi per il gioco sulle fasce che ci è tanto caro non appartiene a questa squadra. E a questo punto forse nemmeno il così detto “albero di Natale” come abbiamo visto contro il Montespaccato. È un problema di schemi, oppure di giocatori? I tempo scorre, domenica abbiamo la possibilità concreta di arrestare l’Arezzo e portarci quindi a pochi punti dalla capolista, c’è assoluto bisogno che alle tante domande venga data quindi una risposta.
Agnese Gaglio
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