Questo il comunicato giunto oggi in redazione a firma del consigliere comunale Alessandro Perini (Lega): “Bevi sette drink in una serata e l’ottavo è offerto, è questa la proposta shock di ben sette pub del quartiere Venezia. Alla faccia del bere responsabilmente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità chiama ‘binge drinkers’ coloro i quali si abbuffano di alcol allo scopo di ubriacarsi. Si tratta degli uomini che consumano 5 bevute alcoliche nel giro di 2 ore, per le donne si considerano 4 bevute. Ecco, in Venezia se ne promuovono addirittura otto”.
“Inizialmente – prosegue il comunicato – ho pensato che si trattasse di uno scherzo, ma la notizia è confermata dalla stampa locale. Secondo il capofila di questi pub, si tratta di una iniziativa commerciale per rilanciare la movida nel quartiere dopo l’ordinanza anti-alcol del sindaco. L’iniziativa di Salvetti, come da prassi, è durata quanto un gatto sull’Aurelia. È servita giusto per dire ai residenti che presentano esposti in procura, che l’amministrazione ha provato a fare qualcosa per affrontare il problema. Ovviamente non doveva essere nulla di duraturo e serio: limiti al bere per 30 giorni e zero multe fatte a chi trasgredisce”.
“Ora i pub rilanciano con l’incentivo a fare almeno sette bevute in una sera, così che l’ottava è offerta dai locali – continua la nota -. Penso che qualsiasi voglia di fare business ad un certo punto debba trovare un limite nell’etica. Questa iniziativa commerciale è un messaggio altamente diseducativo per i giovani, ma è anche un potenziale danno alla salute dei ragazzi. Consideriamo che a Livorno, secondo i dati ufficiali raccolti l’anno scorso dal Cnr, un terzo dei giovani tra 14-19 anni ha consumato almeno 5 unità di bevanda alcolica in due ore nell’ultimo mese.
Ammettiamo che nessun minorenne ottenga alcol eludendo i pesanti controlli messi in atto dai locali della Venezia; anche i ragazzi di 18/20 anni, che possono legalmente consumare bevute, andrebbero protetti da se stessi almeno un minimo. E questo minimo di protezione che la società deve garantire ai giovani non credo si possa tradurre nell’incentivarli a consumare 8 drink in un’unica sera.
Sarebbe stato meglio limitare l’iniziativa alle bevute analcoliche; in questo modo, invece, si propone di annaffiare i giovani livornesi a suon di superalcolici”.
“Questi esercenti – conclude la nota – non ci vengano più a raccontare che non hanno nulla a che fare con il degrado e la malamovida del quartiere.”
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