Sulla pedana bulgara Pietro Torre sembrava danzare insieme alla sua sciabola. Una danza ipnotica, che ha permesso al ragazzo labronico di scalare ben 133 atleti fino ad abbracciare il primo gradino del podio nella Coppa del Mondo categoria Under 20 che si è tenuta a Plovdiv, in Bulgaria. Con questa vittoria, nella bacheca di Pietro si aggiunge un altro trofeo internazionale, affiancando il successo conquistato nel 2019 a Teheran, in terra iraniana.
Nella Coppa del Mondo, il ragazzo prodigio del Circolo scherma Fides, in forza nelle Fiamme Oro, è riuscito a scalare una vetta composta da avversari di grandissimo valore provenienti da tutto il mondo. Dal bulgaro Kamen Hristov affrontato dopo i gironi, dove Torre ha siglato cinque vittorie ed una sconfitta, fino al francese Garrigue battuto per afferrare l’oro sul gradino più alto del podio.
Ma le soddisfazioni non finiscono qua. Infatti, dopo esser tornato a casa per prendersi gli abbracci della famiglia e disfare le valigie, non è passata neanche una settimana dall’oro che sul telefono di Pietro è apparso il messaggio del C.t della Nazionale Italiana Under 20. Il ragazzo livornese è stato convocato per andare a tirare sulla pedana degli Europei che si terranno a fine febbraio in Serbia, a Novi Sad. Tuttavia, non è la prima esperienza europea per il ragazzo. Già nel 2019 aveva strappato il ticket per gli Europei cadetti Under 17. Sempre nel mese di febbraio, in quell’occasione l’azzurro riuscì a conquistare il secondo posto a livello individuale ed il primo a squadre. Pensandoci bene, forse non è un caso che anche quest’anno la competizione sia stata fissata a fine febbraio.
Niente giorni di riposo quindi per Torre, che si è messo subito al lavoro al Fides, sotto la guida degli allenatori Nicola Zanotti e Ilaria Bianco, insieme al preparatore atletico Renato Burani e lo psicologo dello sport Angelo Carnemolla, componenti di una squadra solida che da anni ogni giorno illumina e segue il cammino del ragazzo passo dopo passo in questo sport. Le soddisfazioni e le emozioni sin qui non sono mancate, ma adesso la sciabola azzurra di Pietro Torre è puntata verso un solo obiettivo: il tetto d’Europa.
di Jacopo Morelli
Lascia un commento