Manifestazione davanti ai locali dell’attività di ristorazione “Porca Vacca” per protestare contro il licenziamento di 4 giovani lavoratori. Sul posto rappresentanze sindacali di varie associazioni, consiglieri comunali, ed alcuni esponenti politici della sinistra locale. Un centinaio i lavoratori intervenuti a solidarizzare con i colleghi rimasti senza occupazione. Striscioni, slogan, bandiere, malgrado l’elevata temperatura di questa calda estate, la manifestazione si è rivelata partecipata e sentita. I sindacati sono intervenuti in massa, la Cgil invia una nota:
Carissimi Imprenditori del Porca Vacca,
vorrei farvi notare che il mondo del lavoro e dell’economia non funzionano così, non funzionano così soprattutto nei modi, nelle forme e nei metodi da voi tenuti in questi mesi.
Gli esseri umani (lavoratori) hanno una dignità e un contratto di lavoro sul quale sono indicati: diritti (parola a voi sconosciuta) e doveri.
Attraverso le regole stabilite dal Contratto Individuale di Lavoro, Voi giovani e rampanti imprenditori, “acquistate” (mi rendo conto della bruttezza della parola) il lavoro pagando il salario dei dipendenti con regole chiamate contratti nazionali di lavoro e leggi dello stato.
Stranamente, vi stupirete di quello che vi dirò ma, funziona proprio come i prestiti par acquistare materiali, immobili e materie prime per la vostra attività, anche questi sono sottoposti a un contratto e a un costo (per i lavoratori si chiama salario, per altro si chiama mutuo o prestito).
Immaginate come sarebbe bello se a vostro piacimento potreste decidere di ridurre un mutuo, un prestito o di non pagare un macchinario, un fornitore oppure un immobile, sicuramente le vostre attività aumenterebbero, quanti posti di lavoro si creerebbero, che imprenditori sareste, senza pagare il lavoro altrui.
Ma vi do una notizia che vi stupirà, purtroppo non si può fare perché il lavoro altrui va pagato ed è normato da leggi e da contratti, così come sono normati da leggi e contratti anche i rapporti di lavoro, e quindi, sottoposti a regole, che per vostra sfortuna non vi permettono di fare certe scelte, strano il mondo del lavoro e dell’economia vero?
Ma torniamo al caso specifico del vostro negozio, noi temiamo che ci siano altre motivazioni che vi hanno indotto a fare certe scelte sgradevoli (perché licenziare delle persone solo perché non accettano di modificare un contratto è una scelta sgradevole) la prima motivazione è quella di cacciare chi è iscritto al sindacato, la seconda, con la speranza di essere smentiti, è la scadenza degli incentivi per le assunzioni.
Ma non sarà mica che quando avete assunto questi dipendenti avete usufruito degli sgravi previsti dal JOBS ACT o da altri incentivi regionali o nazionali?
Non sarà mica che finiti gli incentivi, per ridurre i costi avete proposto la modifica del contratto di lavoro da full time a part time per rientrare nella cifra mancante?
Non sarà mica che avete assunto nuovamente per ottenere altri incentivi, magari legati alle aree di crisi complessa?
Sicuramente ci sbagliamo e speriamo di essere smentiti.
Ma se così fosse Giovani e rampanti imprenditori, vi ricordiamo che quegli incentivi sono soldi pubblici e quindi anche nostri, e sarebbe opportuno che la politica, cosi solidale con i lavoratori intervenisse, non si possono privatizzare gli utili e socializzare le perdite attraverso licenziamenti e/o con l’utilizzo di ammortizzatori sociali!
Inoltre utilizzare la motivazione della soppressione del posto di lavoro (troppo spesso abusata sia nel pubblico che nel privato) con la motivazione della riduzione dell’orario di lavoro e la riassunzione di nuovo personale è moralmente inaccettabile.
Come è discriminatorio e intollerabile licenziare la gran parte delle persone solo perché iscritto alle organizzazioni sindacali.
Infine alla politica diciamo che se si ritiene la forma della soppressione del posto di lavoro e il JOBS ACT forme inaccettabili di licenziamento dei lavoratori, allora occorre essere coerenti ovvero evitare che nel pubblico si applichi la forma della soppressione del posto di lavoro come forma di ricatto e soprattutto ci si batta come ha tentato di fare la CGIL con il referendum per ripristinare l’art .18.
Insomma avete provato a fare i “Padroni”, calpestando i diritti dei lavoratori ma avete fatto male i conti.
Zannotti Fabrizio Segretario Generale CGIL Provincia di Livorno
L’azienda tuttavia non ha tardato a replicare attraverso un comunicato:
“Il Porca Vacca – spiega l’azienda – non è una multinazionale, ma una giovane impresa toscana e fatta di toscani, nata operativamente poco più di due anni fa, per competere in un settore in mano ad aziende straniere.
In due anni siamo riusciti ad aprire 5 importanti ristoranti e sopratutto a coinvolgere e assumere oltre 130 persone, regolarmente inquadrate e retribuite. Ogni nostro ristorante impegna circa 30 persone, più di una media industria italiana.
Il progetto Porca Vacca è entusiasmante, in quanto non ci risulta facile individuare un’altra realtà di impresa che in due anni sia riuscita, con successo, a fare quello che abbiamo fatto, parlando di sviluppo e non di crisi, dando opportunità di lavoro e non togliendole. Il principale beneficiario della nostra iniziativa imprenditoriale è il nostro personale: nel 2017 pagheremo € 2,5 milioni di stipendi a fronte di un fatturato di poco più di 8 milioni; oltre il 30% dei nostri ricavi va a favore del nostro personale interno.
Tutto è stato pensato per il successo del Porca Vacca. Gli imprenditori hanno investito buona parte del loro patrimonio e i frutti, se arriveranno, li vedranno fra 10 anni; gli amministratori hanno deciso di lavorare senza compenso per i primi 5 anni di vita dell’azienda.
Questa è Porca Vacca: perfetti non lo siamo, ma certamente mossi da estrema onestà e correttezza al nostro interno e verso la nostra clientela. Con un “Chiodo fisso in testa”: diventare una certezza imprenditoriale per la nostra terra e per le nostre persone.
Nel ristorante di Livorno, il secondo che abbiamo inaugurato, vi lavorano quasi 30 persone, tutte regolarmente assunte e retribuite, grazie al favore che l’intera città di Livorno ha riservato al Porca Vacca, L’unica vera garanzia per un successo duraturo e una stabilità lavorativa.
In merito all’ultima vicenda…
Siamo da mesi bersaglio di azioni per lo più faziose, estrapolate parzialmente ad hoc con l’intento non tanto di parlare di lavoro, ma di metterci in difficoltà con l’obiettivo nemmeno tanto velato di sperare in una nostra “chiusura”, con la perdita del lavoro.
Per quanto concerne i 4 licenziamenti, ai quali purtroppo siamo arrivati dopo mesi di trattative, senza successo: sono stati comunicati preventivamente a ciascun Lavoratore e al sindacato; sono stati notificati con raccomandata con ricevuta di ritorno (ritirata ad oggi da 2 dei 4 lavoratori), con comunicazione MAIL all’indirizzo della busta paga, e tramite PDF per Whatsapp, tutte contestualmente.
È bene anche dire che a fronte dei 4 licenziamenti full time, stabilizzeremo 6 persone, che avranno un orario lievemente più contenuto di un full time (e tra quelle 6 potevano rimanere anche le 4 persone licenziate, ma non hanno voluto).
Ringraziando per l’attenzione e scusandoci per il disturbo, ma dovevamo, per senso di responsabilità verso le persone e famiglie che vivono con e per il Porca Vacca, e per correttezza di informazione”.
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1 Comment
Anonimo
8 Agosto 2017 at 16:11Porca vacca chiuderá. Non ha capito come funzionano le relazioni sociali, ancor prima che sindacali, sul territorio dove si trova ad operare.