Il parlamentare toscano Donzelli chiede chiarezza sul bando annullato da 800 milioni: “Basta sprechi, utilizzare risorse per il rilancio”
Un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture per conoscere dove siano finite “le ingenti risorse stanziate dallo Stato per il bando di gara per la piattaforma Europa e per il piano regolatore del porto di Livorno”. A presentarla è il parlamentare toscano Giovanni Donzelli, che sulla vicenda aveva già discusso un’interrogazione in Regione Toscana, dopo che il coordinamento livornese di Fratelli d’Italia aveva presentato un esposto sulla vicenda a Corte dei Conti, Guardia di Finanza e Autorità Anticorruzione per la verifica dell’utilizzo dei soldi pubblici. L’interrogazione alla Camera dei Deputati è stata sottoscritta anche dall’altro parlamentare toscano di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi.
“Dopo l’annullamento del bando da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale – spiega Donzelli – l’assessore regionale Ceccarelli rispose ad una mia interrogazione sostenendo che le spese per la gara da complessivi 800 milioni di euro, erano state sostenute dallo Stato. Vogliamo sapere quante risorse sono state sprecate e chi ha pagato. Inoltre vogliamo sapere se nel nuovo bando sia previsto uno specifico studio di impatto ambientale sull’erosione costiera, che preoccupa il settore turistico. Livorno è una delle nove aree di crisi industriale complessa e il porto può rappresentare una risposta occupazionale importantissima. Non possiamo più accettare che la città sia trattata in questo modo – conclude Donzelli – vogliamo che i soldi pubblici siano utilizzati per un reale rilancio e per il lavoro”.
ECCO IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE:
In data 11 gennaio 2016 è stato emesso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale il bando di gara relativo alla procedura ristretta per l’affidamento del contratto di concessione di costruzione e gestione ai sensi dell’art. 153, commi 1- 14, del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 (finanza di progetto) avente ad oggetto: la progettazione definitiva ed esecutiva della prima fase della piattaforma Europa del Porto di Livorno, comprensiva del terminal per contenitori e di tutte le opere ad esso connesse, nonché l’esecuzione dei lavori di realizzazione, l’allestimento e la gestione del terminal per lo svolgimento di operazioni portuali ex art.16 della l.84/1994. (cig:6548209901- cup: b41h15000170005) per un valore di circa euro 800.000.000.
L’opera pubblica di cui tratta il Bando è inserita nel Piano Regolatore Portuale adottato dal Comitato dell’Autorità portuale di Livorno con Delibera n.34 in data 19.12.2013, ed approvato dal Consiglio della Regione Toscana con Delibera n.36 in data 25.03.2015 a seguito di approvazione della Variante Anticipatrice al PRG da parte del Comune di Livorno.
Il suddetto Bando di Gara prevedeva uno Studio di Fattibilità così come più volte citato nello stesso, il quale sarebbe stato reso disponibile, unitamente alla Lettera di invito, ai soggetti che avrebbero superato la fase di prequalifica.
Una nota ANSA del 03/02/2015 riportava testualmente “BRUXELLES, – La Banca europea di investimenti (Bei) apre la porta ad “anticipare fondi – già nei primi mesi dell’anno – per alcuni dei progetti contenuti nella prima lista presentata dall’Italia nell’ambito del piano Juncker” e la Regione Toscana punta sul porto di Livorno, con la realizzazione della darsena Europa e il cosiddetto “scavalco” per collegare lo scalo al retroporto. A parlarne è il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che alla luce dell’accelerazione, rivolge un appello al Comune di Livorno, affinché approvi al più presto il piano regolatore, e all’Autorità portuale livornese perché sviluppi rapidamente la progettazione.”
In data 27/07/2017 l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha revocato il Bando di Gara in questione con regolare Avviso pubblico, riportante però la dicitura “A fronte delle motivazioni contenute nel Provvedimento del Presidente n. 89 del 26 luglio 2017”, non provvedendo a pubblicare nel relativo sito istituzionale tali motivazione.
Quanto è stato previsto e supportato dalle finanze pubbliche sia per lo Studio di Fattibilità, che per il Piano Regolatore Generale del primo progetto andato inizialmente a gara e poi annullato.
Se i soldi spesi risultano comunque giustificati, nonostante l’annullamento dell’intero Bando Internazionale di Gara.
I tempi previsti per la nuova opera.
Se nel nuovo progetto è compreso uno studio sull’impatto ambientale che tale opera potrebbe avere nell’erosione della costa pisana.
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