L’intervento dei privati consentirà di allargare il canale di accesso alla Darsena Toscana e il dragaggio a meno16 metri.
Presentato a Palazzo Rosciano un nuovo progetto per adeguare il canale di ingresso alla Darsena Toscana che consentirà l’accesso alle navi portacontainers con carichi superiori ai 9000 teus. Ai piedi della torre del Marzocco entro il 2019 verranno effettuati interventi che permetteranno alle navi di oltre 300 metri di lunghezza e 50 metri di larghezza di accedere alle banchine, per le operazioni di sbarco-imbarco containers, gestite dai terminalisti Tdt (Darsena Toscana sponda ovest) e Lorenzini (Darsena Toscana sponda est).
Attualmente il canale è stretto per le manovre di virata e non è adeguato al pescaggio di navi di grandi dimensioni, oggi costrette ad entrare ed uscire poco cariche per evitare incagliamenti e con manovre rischiose da parte dei piloti del porto.
I lavori saranno coofinanziati dalle imprese Fratelli Neri, Tdt e Lorenzini Terminal.
“L’integrazione tra pubblico e privato è determinante – dichiara il presidente dell’Autorità di Sistema Stefano Corsini – Nell’attesa della Darsena Europa, prevista per il 2022/2023, questo progetto, unito a interventi minori di allargamento del canale che già sono in atto, è un’ottima soluzione per mantenere vivo il traffico navale livornese”.
Il progetto prevede il dragaggio fino a -16 metri sul livello del mare, la rimozione delle vecchie tubazioni presenti sul fondo, sostituite da un microtunnel sottomarino che collegherà due pozzi ai lati del canale (di 120 metri). L’area ai piedi della torre del Marzocco diventerà completamente acquatica.
“Il progetto è stato approvato dopo una visita preventiva al simulatore di Sorrento – ha spiegato il presidente di Lorenzini Terminal Enio Lorenzini – Dobbiamo tenere il passo col resto del mondo e adeguarsi ai nuovi traffici se non si vuol sparire dalle tratte internazionali”.
“Gestire navi di queste dimensioni è ogni volta un’impresa – ha aggiunto il comandante della Capitaneria di Porto, l’ammiraglio Giuseppe Tarzia, le limitazioni del vento all’interno del canale rendono necessario lo studio preventivo delle condizioni meteo, ma con le nuove implementazioni riusciremo a essere in sicurezza anche in situazioni più avverse di quelle in cui riusciamo a operare adesso. Tuttavia avere un supporto di professionalità degli operatori è fondamentale” – conclude Tarzia -.
di Viola Orsini@riproduzione riservata 28/11/17
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