Il traffico auto nel porto di Livorno ha fatto registrare incrementi interessanti +26,6% nel primo trimestre 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015, con 139 mila veicoli, quasi 30 mila in più. Aumento che secondo previsioni concrete dovrebbe diventare ancora più consistente già a partire dal secondo semestre. Lo scalo labronico, tra il panorama portuale internazionale è uno dei porti tra i più attrezzati per questa tipologia di traffici, sopratutto per la conformazione geografica del suo retroporto. Livorno possiede estensioni di territorio che non ha eguali tra gli scali portuali.
Le compagnie automobilistiche internazionali sono sempre più interessate a stringere rapporti contrattuali con il porto di Livorno e sembra che in questi giorni addirittura ci sia più di una compagnia automobilistica vicina a chiudere trattative interessanti con operatori portuali del territorio.
Anche la fiera internazionale merceologica la Break Bulk Europe (dedicata a tutto il traffico che non si muove in container), ha confermato l’alto gradimento di cui gode lo scalo labronico. I vertici dell’Autorità Portuale stanno lavorando a possibili soluzioni affinchè le operazioni portuali risultino tra le più efficaci dal punto di vista logistico. In primo luogo sono gli accosti dedicati il nodo principale, banchine che dovranno dare certezza di ormeggio immediato alle navi “Scatolone” che fanno tappa a Livorno. Accosti che tra l’altro devono presentare caratteristiche particolari, come l’immediata vicinanza ad ettari di piazzali asfaltati per il parcheggio dei veicoli in sbarco e di imbarco allo stesso tempo.
Attualmente per questa tipologia di traffico è l’accosto 15 C quello dedicato, adiacente ai piazzali della ex Paduletta, ma con le previsioni di nuove navi portaauto in arrivo, l’Apl sta valutando altre situazioni possibili. Le più probabili potrebbero essere il nuovo accosto della sponda est, destinato alle “Rinfuse” oppure accosti in concessione a Ltm destinati al traffico Ro-ro. D’altra parte l’altra metà della sponda est è utilizzata dall’impresa Lorenzini con il suo traffico containers, per la maggior parte rappresentato da Msc.
La Cilp l’impresa dei portuali che gestisce i maggiori traffici di auto, è in stretto contatto con gli uffici tecnici di Palazzo Rosciano per cercare una soluzione a questo impasse, non di poco conto. Tra l’altro il traffico di auto rimane uno dei pochi tra i più redditizi nel panorama merceolgico, impiegando oltretutto ingenti quantità di forza lavoro, direttamente e indirettamente. In pratica rimane l’unico traffico che richiede ancora l’impiego manuale e massiccio di personale come avveniva nel passato per le altre tipologie di merci. Utilizzare il container per le auto non è redditizio come per la gran parte delle altre tipologie, per cui ancora oggi occorrono mani e piedi per trasportare le auto da bordo ai piazzali e viceversa. Ci sono poi tutte le operazioni secondarie allo sbarco, i trasporti successivi ai piazzali dell’entroterra, il trasporto delle bisarche, tutte le operazioni peritali e assicurative, oltre a quelle doganali e logistiche.
L’obiettivo, per il medio periodo, quindi, sarà razionalizzare e ottimizzare l’uso degli accosti oggi riservati al traffico delle auto nuove, e creare nuove sinergie con altre imprese terminaliste vicine all’area ex Paduletta, allo scopo di trovare nuovi spazi anche sugli accosti adiacenti.
Per il futuro, invece, la risposta migliore da offrire sarà la Piattaforma Europa, che sulla carta sta divenendo già ingolfata, visto l’interesse che sta destando tra i vari operatori di ogni tipologia di traffico.
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