732 per l’esattezza. Ciò significa soltanto una cosa: sulla sponda ovest della Darsena Toscana è aumentata la resa produttiva per ogni singolo contenitore movimentato. Merito del terminalista, sicuramente, ma anche del nuovo impianto ferroviario che favorisce il transito delle merci dai container direttamente sulla rete ferroviaria nazionale con l’eliminazione del passaggio dallo scalo merci di Livorno Calambrone per tutti i treni provenienti o diretti alla Darsena Toscana. Per quanto riguarda Lorenzini: la società, che usufruisce sia del nuovo terminal ferroviario Livorno Darsena che della Stazione Livorno-Calambrone, tra gennaio e settembre ha movimentato via ferrovia 4664 container, un centinaio in più circa rispetto ai 4561 dello stesso periodo dell’anno precedente. E buone notizie arrivano anche dal terminalista Sintermar, specializzato nella movimentazione dei Ro/Ro; Ro/Ro pax e nel traffico di auto nuove: in questo mese verrà attivato un nuovo servizio ferroviario per il trasporto in export di auto del gruppo PSA (Peugeout, Citroen, Opel): i veicoli, 200 a treno, provenienti da Trmava( Slovacchia),arriveranno a Livorno (area sintermar) con una frequenza di tre volte a settimana. Più o meno nello stesso periodo verrà attivato anche un servizio di import da Sintermar di circa 200/230 auto con destinazione Austria. Insomma, la nuova opera ferroviaria a servizio del porto livornese, assieme alle altre stazioni già presenti, ha contribuito ad aumentare la capacità ricettiva dello scalo labronico. Ora rimangono da sistemare altri due importanti tasselli: il collegamento tra il porto e l’Interporto Vespucci, in fase di realizzazione, e quello tra quest’ultimo e la linea Collesalvetti-Vada. Sono opere di priotaria importanza per il sistema portuale dell’Alto Tirreno. Una volta ultimate, sarà possibile agganciare la Prato-Bologna, che presto sarà risagomata e adattata agli standard europei, e da qui raggiungere i mercati del centro e nord Europa attraverso il Brennero e il Gottardo.
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