“Nell’ultimo consiglio comunale – si legge in una nota a firma Potere al Popolo – c’è stata la votazione definitiva da parte dell’amministrazione Pd, per consegnare la partecipata al 100% del Comune Aamps, nelle mani di Reti Ambiente”.
“Come ha fatto notare nella discussione la nostra consigliera Aurora Trotta – prosegue la nota – riteniamo questa scelta un errore politico. Il percorso iniziato sotto l’amministrazione Cosimi e a cui anche l’ex sindaco Nogarin non seppe opporsi, si è concluso, e per la nostra città non crediamo ci saranno benefici, e le indagini su Alia, gestore di Ato Centro, con 33 dirigenti indagati per traffico illecito di rifiuti, non promettono nulla di buono. Così come il precedente del conferimento di Atl in Ctt”.
“Il gestore unico per Ato Costa (Livorno, Pisa, Massa Carrara e Lucca) Reti Ambiente ha visto l’ingresso di Aamps valutata 17 milioni di euro. Si allontana in questo modo la gestione del ciclo dei rifiuti della nostra città dal nostro territorio. Il servizio non avrà un occhio attento su ogni realtà locale, i lavoratori stessi non avranno un referente direttamente politico come era oggi con il sindaco e la maggioranza di governo, in quanto proprietari di Aamps. Si potranno così scaricare le colpe di tagli, mala gestione o altre problematiche, su un ente non ben definito giocando allo scaricabarile con le solite risposte del tipo ‘non dipende da noi’, ‘noi abbiamo solo una quota’, ‘non possiamo farci niente’ – continua la nota”.
“Ancora più preoccupante nella discussione in Consiglio Comunale è stata la posizione del centrodestra e della Lega. Perini e Ghiozzi hanno ribadito la loro intenzione di avere una Toscana con un inceneritore in ogni provincia! Ebbene si, questo il folle progetto delle destre”.
“Ed ecco palesarsi il pericolo con Reti Ambiente: se domani la Lega governasse la maggioranza dei Comuni che compongono Reti Ambiente, potrebbe dare vita al suo folle progetto e imporre un inceneritore nella nostra città, pur non essendone al governo: ecco cosa vuol dire delocalizzare le decisioni”.
“A proposito di inceneritore, si interrompe la raccolta firme per il referendum, non capendo realmente a cosa volesse portare, non ci sorprende il fatto di essere arrivati a tale conclusione, soprattutto dopo il voto in consiglio che prevede lo spegnimento per ottobre 2022 dell’impianto del Picchianti. Non per questo c’è da abbassare la guardia, anzi! Ma i dubbi sul referendum a nostro avviso partivano già dal quesito stesso”.
“Un referendum così impostato rischiava di disorientare, più che aiutare a comprendere argomenti di per sè complicati e complessi, a volte anche per gli addetti ai lavori. La lunga disamina nel quesito e la proposta industriale ci era sembrata fin troppo specifica; non ci interessa sapere chi avesse voluto che fosse scritta così, quali soggetti avrebbero avuto interesse alla costruzione di un simile impianto TMB enorme per trattare 650 tonnellate di spazzatura al giorno, ma sicuramente questa non è l’idea che portiamo avanti”.
“Per prima cosa in un referendum i cittadini devono essere messi in condizione di avere le maggiori delucidazioni possibili, nella maniera più chiara e semplice già nel momento della raccolta delle firme, senza questi elementi si rischia di fare ben altro se non addirittura disinformazione. Crediamo che le decisioni complesse debbano essere prese da tecnici esperti, e un referendum che coinvolge i cittadini debba dare solo un indirizzo, una visione. Come forza politica quindi mancando tali requisiti non ci è sembrato opportuno partecipare alla raccolta delle firme. Sarebbe stato molto più utile una semplice domanda del tipo: ‘Volete che a Livorno sia presente un impianto di incenerimento dei rifiuti? Si, no’. Questo sarebbe stato un quesito referendario importante per il futuro della città e al quale avremmo aderito volentieri partecipando alla raccolta firme. Per noi alla base di ogni ragione economica, riguardante rifiuti o meno, vi deve essere sempre la salute dei cittadini”.
“La questione rifiuti ci vede attivi nelle battaglie sia a fianco dei comitati che in consiglio comunale. Continueremo a vigilare e a fare opposizione vista la difficile situazione della gestione dei rifiuti in Toscana e purtroppo anche sul nostro territorio vedi le questioni ancora aperte e scottanti della Discarica del Limoncino, della riapertura della Ireos ex rari e non per ultimo Eni, perchè la cittadinanza e i lavoratori in primis, non si vedano costretti a cadere nel tranello della scelta fra lavoro e salute”.
“Segnaliamo infine – conclude la nota – che è stato ratificato il riassorbimento dei lavoratori AVR in Aamps a fine appalto. Una battaglia che abbiamo portato avanti con convinzione e a cui teniamo particolarmente: la reinternalizzazione dei lavoratori!”
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