“In questo momento la cosa più importante è che non solo i sindaci, ma tutti i cittadini e più che mai chi ha in gestione attività di qualsiasi tipo, applichi con grande attenzione il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DCPM) del 4 marzo. Dobbiamo considerarlo come la “Bibbia” al tempo del coronavirus“.
Chiunque cioè si deve assumere la responsabilità di stare alle regole del decreto (il testo del decreto su https://bit.ly/3aAmdgH).
Lo ha detto il sindaco Luca Salvetti alla conferenza stampa convocata questa mattina a Palazzo Comunale, presenti anche l’assessore al Sociale Andrea Raspanti e il Direttore generale del Comune Nicola Falleni.
Conferenza organizzata secondo le regole del decreto stesso, ovvero con una disposizione che rispettasse le distanze di sicurezza tra le persone, la messa a disposizione di gel igienizzante ecc.
L’incontro stampa è stato indetto proprio per fare il punto su numerosi aspetti per i quali il sindaco viene continuamente interpellato, ma “che sono comunque già precisi e stringenti nel decreto”, ha detto Salvetti.
Per esempio: nel decreto è ben specificato (art.1 comma B) che sono “sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi compresi quelli cinematografici e teatrali svolti in ogni luogo sia pubblico che privato che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, di cui all’allegato 1 lettera D”.
Il che significa che, se il gestore di una di queste attività indicate è in grado di garantire le norme di sicurezza dettate dal decreto, può operare e “mantenere aperto il luogo, il servizio, l’evento, la manifestazione sportiva” di cui è responsabile. Ma appunto, è il proprietario o gestore, che deve assumersi la totale responsabilità del proprio agire, e non è necessaria alcuna ordinanza specifica del sindaco perché il decreto ministeriale è l’unico atto che vale per sé. Un sindaco che facesse di più o di meno di quanto è scritto sul decreto, sbaglierebbe. E anzi, “allo stato attuale, un sindaco che decidesse ad esempio di chiudere tutte le palestre private o esercizi commerciali della sua città, commetterebbe addirittura un abuso”.
Ai sindaci toscani è arrivato anche un chiarimento dall’Anci Toscana (l’associazione nazionale dei Comuni italiani), riguardo alle modalità di applicazione del decreto, dove per esempio, riguardo a “impianti sportivi, eventi, e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina”, si ribadisce che, per mantenere l’apertura di un impianto o lo svolgimento di un evento “le misure organizzative devono essere dichiarate dal soggetto titolare dell’impianto o dal gestore”.
“In sostanza c’è un richiamo continuo al senso di responsabilità di ciascuno di noi e in particolare di chi ha un ruolo”.
Per quanto riguarda tutti gli impianti sportivi di proprietà comunale ma in gestione, l’ufficio Sport del Comune ha a questo scopo inviato una circolare a tutti i gestori, per chiedere esplicitamente che segnalino al Comune stesso la sospensione dell’attività qualora non siano in grado di rispettare i vincoli indicati dal decreto (sempre all’allegato 1). Nel caso in cui i singoli gestori decidano di mantenere invece aperte strutture e attività sportive, se ne assumono direttamente la responsabilità, come già detto.
Altro punto: il monitoraggio delle misure indicate dal decreto è competenza del Prefetto (art. 3 DPCM) attraverso le Forze dell’Ordine. A questo proposito il Prefetto di Livorno ha mandato ieri una circolare ai sindaci della provincia e alle Forze dell’Ordine, per invitarli a segnalare tempestivamente alla Prefettura stessa “eventuali criticità o difficoltà applicative”.
L’assessore al Sociale Andrea Raspanti ha ricordato inoltre l’ordinanza emessa ieri per limitare il più possibile gli accessi dall’esterno nelle RSA, per tutelare i soggetti più a rischio rispetto alle conseguenze di un contagio da coronavirus, ovvero gli anziani e in generale le persone immunodepresse (vedi comunicato https://bit.ly/332IbGS ) .
Il sindaco ha concluso la conferenza stampa con queste parole: “Incontro continuamente tanti livornesi allarmati, però consapevoli che la situazione si può gestire nel migliore dei modi senza allarmismi, con buonsenso, ma nel rispetto assoluto del decreto del Presidente del Consiglio”.
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