È stato illustrato oggi a Palazzo Comunale lo stato di avanzamento del progetto “Livorno Amianto Free”, finalizzato alla completa rimozione di questo materiale messo al bando dalle organizzazioni sanitarie internazionali perché può provocare all’uomo gravi patologie in caso di esposizione.
Erano presenti il sindaco Luca Salvetti, l’assessora all’Ambiente Giovanna Cepparello, il dirigente del settore Lavori pubblici e Assetto del Territorio Leonardo Gonnelli, il responsabile dell’ufficio Bonifiche e Sostenibilità ambientale Michele Danzi con le colleghe Elena Lencioni e Paola Vella.
“La coincidenza che proprio oggi sui giornali si parli di decessi e risarcimenti per malattie contratte a causa dell’amianto – ha detto il sindaco Salvetti – ci fa capire come la storia dell’amianto a Livorno abbia sicuramente delle radici profonde, che nel tempo hanno determinato situazioni difficili e alcune volte drammatiche. Tutto questo fa sì che il lavoro svolto dal nostro Settore Ambiente assuma una valenza importante, perché per la prima volta sono state fatte cose per cercare di conoscere il quadro complessivo della situazione in città e soprattutto gli interventi necessari per mitigare il fenomeno”.
“Il progetto – ha spiegato l’assessora Cepparello – è partito nel 2020 con una mappatura basata sulle segnalazioni dei cittadini, poi nel 2021 è stato fatto un passo avanti importante con la decisione degli uffici di avvalersi di un drone specializzato nel riconoscimento delle coperture in amianto. Quindi, grazie al drone che ha fotografato tutta la città, è stata realizzata una mappatura molto più precisa e capillare, basata sulla presenza effettiva dell’amianto in città, e non più solo sugli esposti dei cittadini. Dopo questa fase di ricognizione siamo andati avanti con una attività amministrativa mirata a togliere tutte le coperture in amianto danneggiate e eventualmente a trattare quelle che possono ancora essere messe in sicurezza. Diciamo che come estensione delle coperture in amianto in città abbiamo stimato una superficie pari a 33 campi di calcio, e già in questi primi anni di attività i nostri tecnici e le nostre tecniche, che hanno fatto un lavoro veramente eccezionale, sono arrivati a bonificarne il 25%, quindi qualcosa come 8 campi di calcio. Lo riteniamo già un risultato molto importante ma la cosa fondamentale è che andremo avanti per arrivare a una Livorno amianto free.
Le situazioni che sono state aggredite per prima sono quelle che presentavano un indice di rischio più alto (in base all’estensione, allo stato di conservazione e alla vicinanza a luoghi sensibili, come scuole, parchi pubblici, ecc.). Le coperture con indice più alto sono state già trattate. Ci vorrà ancora del tempo per arrivare alla rimozione totale dell’amianto dalla città, però ci conforta il fatto che siamo partiti dai casi in grado di recare maggior danno ai cittadini di Livorno.
Un caso importante è quello della Trw, che sicuramente rappresentava una fonte di rischio decisamente consistente, e che adesso è totalmente amianto free.
L’iter amministrativo per gestire queste pratiche parte da un invito bonario: il Comune scrive al cittadino proprietario di un edificio la cui copertura è stata segnalata dal drone come probabilmente in amianto, per verificare prima di tutto se si tratti effettivamente di amianto, e in caso positivo verificarne lo stato di conservazione. Mi piace sottolineare che la maggior parte dei cittadini livornesi (oltre il 90%) ha risposto in maniera altamente collaborativa agli inviti bonari del Comune, mettendo a disposizione i dati richiesti. Solo in pochi casi siamo arrivati alle ordinanze e agli atti impositivi. Questo dimostra come secondo me la cittadinanza livornese è ben disposta quando si tratta di fare delle scelte che vanno a beneficio dell’intera collettività. Ci dicono che in altre città vicine le percentuali di risposta sono molto più basse, e di questo non possiamo che essere orgogliosi”.
Il responsabile del progetto, Michele Danzi, ha sottolineato l’importanza della collaborazione fornita da cittadini e imprese, in quanto l’impegno maggiore richiesto riguarda non solo la rimozione dell’amianto, ma la sostituzione del tetto. In cartografia, dopo la mappatura con il drone, erano state individuate 1.081 coperture con amianto, di cui il 50% di piccole dimensioni. Piano piano le aggrediremo tutte, anche se l’iter è complesso e va seguito.
“Livorno dagli anni 30 al ‘78 – ha concluso Leonardo Gonnelli – ha avuto, tanto per fare un esempio, una grande cementeria che lavorava l’amianto e l’eternit, e le conseguenze ce le portiamo dietro. Dal 2019 con questa Amministrazione spendiamo 100mila euro l’anno per rimuovere l’amianto, e ad oggi tutte le scuole, per esempio, sono amianto free. Il progetto è partito in era Covid, contiamo di poter chiudere il cerchio entro un paio di anni, nel 2025, risolvendo tutti i 1.081 punti. A quel punto si potrà dire che Livorno sarà veramente amianto free, comunque un bel passo avanti lo abbiamo fatto”.
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