L’ex bomber amaranto: “Non riuscivo più a trasmettere al gruppo il mio attaccamento alla maglia e ho pensato di lasciare. Poi la prestazione di martedì sera, al di là della vittoria, mi ha fatto riflettere su tante cose”.
Dopo il terremoto in casa amaranto ad opera di Spinelli, ci aspettavamo una presa di posizione del club manager Igor Protti, è avvenuta ieri alle ore 17 in sala stampa del centro Coni di Tirrenia:
“Mi sono preso qualche giorno per riflettere perché molti aspetti mi avevano amareggiato e mi hanno fatto pensare di lasciare. Tra tutte la prestazione di Piacenza, una prova inaccettabile dopo l’ottima gara disputata a Gorgonzola”.
“Mi occorrevano delle certezze e delle risposte che sono arrivate martedi sera, grazie alla prestazione della squadra. Il mio obiettivo è far tornare il Livorno in B, trasmettendo quelli che sono i miei valori. Nell’ultimi due mesi stavo constatando che non era più così. Ho pensato di lasciare perché l’atteggiamento della squadra non era il mio modo di interpretare il calcio: attaccamento alla maglia e senso di appartenenza”.
“I rapporti con Signorelli sono buoni, quando è arrivato mi ha subito chiamato. Ci siamo parlati a quttr’occhi perché dovevamo chiarire alcune incomprensioni del passato. Una volta risolte, siamo consapevoli che dobbiamo lavorare in sintonia per il bene del Livorno”.
“Adesso voglio pensare al futuro e farò di tutto per far ritirare le dimissioni a Pecini, perchè torni con noi a continuare l’ottimo lavoro iniziato questa estate. Il suo contributo è stato e sarà importante. Lo stesso vale per Mauro Facci”.
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