La vita in carcere è certamente dura per i detenuti. Ma anche il lavoro del personale sanitario e penitenziario è fonte di criticità e disagio. Per questo il Centro di riferimento regionale sulle criticità relazionali (CRRCR) ha presentato un progetto, “La salute in carcere: accoglienza, analisi ed orientamento rispetto al disagio del personale che opera negli istituti penitenziari”, approvato dalla giunta nel corso della sua ultima seduta, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, e finanziato con 24.000 euro.
Il progetto prevede la presenza, nei principali istituti penitenziari della Toscana, che saranno definiti in accordo con l’amministrazione penitenziaria, di due psicologi psicoterapeuti, con la funzione di ascolto, supporto e orientamento, rispetto alle difficoltà percepite e riferite dal personale che lavora negli istituti di pena toscani (in tutto 18: 16 per adulti e 2 per minori; il personale di polizia penitanziaria è in tutto di 2.900 persone). I due professionisti saranno presenti 2 volte al mese in ciascun istituto, sia per la realizzazione di colloqui individuali che per l’osservazione di alcuni contesti specifici.
La richiesta di fornire un supporto professionale è stata avanzata alla Regione dal Provveditore regionale all’amministrazione penitenziaria, e la Regione ha individuato il CRRCR come centro idoneo per questa attività.
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