Si chiama “Pratiche di comunità” ed è il progetto di intervento sul quartiere La Guglia che il Comune di Livorno ha presentato alla Giunta regionale che, su proposta dell’assessore alla sicurezza e legalità, Stefano Ciuoffo, l’ha approvato e ha deciso di finanziarlo concedendo un contributo di 60.000 su un importo complessivo di 75.000.
Il progetto si propone di promuovere una civile ed ordinata convivenza, migliorando la sicurezza degli abitanti attraverso l’integrazione delle politiche sociali e territoriali.
“Contiene – commentano il presidente della Regione, Eugenio Giani e l’assessore Ciuoffo – una serie di azioni di contrasto verso la marginalità sociale e le fragilità del tessuto cittadino. Ne abbiamo apprezzato il coinvolgimento dei cittadini residenti, delle associazioni del volontariato e la molteplicità degli strumenti che verranno messi in campo per realizzare quello che si può definire un vero e proprio presidio sociale. Sono convinto che avrà il successo che ci attendiamo”.
Il Comune ha deciso di presentare il progetto per far fronte alle numerose criticità che si registrano a La Guglia, dalla presenza di un numero molto significativo di alloggi di edilizia residenziale pubblica in edifici che versano in cattivo stato manutentivo e in cui si sono concentrate molte situazioni di fragilità e marginalità sociale, anche riconducibili al fenomeno delle occupazioni abusive del patrimonio pubblico, alla significativa presenza di stranieri irregolari talvolta coinvolti in attività illecite, in particolare nello spaccio e consumo di sostanze psicoattive e infine una crescente criticità in tema di convivenza interculturale e interetnica, per la quale molte persone hanno cominciato a evitare gli spazi pubblici, che sono finiti di conseguenza al centro di dinamiche di emarginazione e degrado che riguardano sia il parco pubblico, che la piazza, che i giardini condominiali.
“Grazie al contributo della Regione – commenta il sindaco di Livorno, Luca Salvetti – potremo accompagnare gli interventi di riqualificazione edilizia previsti nell’area a interventi di riqualificazione sociale altrettanto urgenti. Il nostro progetto si chiama Pratiche di comunità perché ha come obiettivo quello di accrescere le opportunità di socializzazione nel quartiere, andando incontro alle esigenze di aggregazione positiva per le famiglie, di nuovi presidi di mediazione sociale e condominiale, di migliorie in termini di sicurezza della aree comuni a disposizione del quartiere. Sarà strategico il coinvolgimento del terzo settore, di cui intendiamo favorire l’insediamento nell’area, come attivatore di reti di prossimità e solidarietà”.
Il Progetto si propone dunque di intervenire su queste criticità e di farlo attraverso azioni di co-progettazione con il Terzo Settore per le attività di animazione e mediazione sociale; il coinvolgimento dei tavoli tematici su “Migranti e Convivenza” e “Infanzia, genitorialità e famiglie” della Consulta comunale del Terzo Settore per l’organizzazione di eventi aggregativi; i patti di collaborazione con la cittadinanza per la gestione condivisa dei beni comuni e il coinvolgimento dei percettori del reddito di cittadinanza in Progetti Utili alla Collettività.
Insomma da qui a fine anno, periodo entro il quale ne è prevista la conclusione, il Progetto inizierà con una campagna di ascolto per la definizione delle aspettative dei residenti; proseguirà con interventi per la messa in sicurezza degli spazi comuni e con attività regolari di animazione e mediazione sociale rivolte in particolare ai bambini e agli adolescenti, per arrivare poi ad un’esperienza di portierato sociale e mediazione condominiale con il coinvolgimento della cittadinanza attraverso patti di collaborazione per la gestione dei beni comuni e Progetti Utili alla Collettività ed infine con l’organizzazione eventi aggregativi di quartiere.
Al termine ci sarà una campagna di ascolto finale per la rilevazione dell’impatto degli interventi realizzati.
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