Rigassificatore di Rosignano, il via libera del ministero non fa cambiare idea alla Regione, che conferma il suo no sull’ultimo passaggio della procedura, quello dell’autorizzazione al progetto da parte del ministero per lo sviluppo economico.
Con il decreto della direzione per le valutazioni ambientali del ministero dell’ambiente, si esclude per Edison la necessità di assoggettare alla valutazione di impatto ambientale, di competenza statale, la revisione del progetto per il rigassificatore di Rosignano. La Regione, anche sulla scorta delle osservazioni critiche espresse dal Comune di Rosignano e dall’intero territorio, aveva dato parere negativo, con una delibera approvata a fine giugno. La posizione contraria era motivata con i rischi di un eccessivo impatto ambientale su un territorio già fortemente provato da questo punto di vista.
“Di fatto quello escluso dalla VIA è un nuovo progetto – spiega il presidente della Regione Enrico Rossi – e prevede cambiamenti con una valenza tale da richiedere una valutazione più approfondita. Per questo la Regione mantiene ferma la barra sul suo parere negativo e lo riproporrà, negando l’intesa (il parere positivo in termini tecnici, ndr) in sede di autorizzazione da parte del Ministero dello sviluppo economico. L’iter del procedimento, infatti, non è concluso. C’è ancora un passaggio obbligato nel quale sarà possibile intervenire. In quella sede, appunto, negheremo l’intesa da parte della Regione”.
Per questo, anche in vista di quest’ultimo passaggio, spiega il presidente che è oggi prematuro parlare di un eventuale ricorso al TAR da parte della Regione.
“Resta il giudizio pesantemente negativo – prosegue – sia di merito che di metodo, con un’improvvisa accelerazione ministeriale, anche se a seguito dell’intervento della Regione, la Commissione VIA ha introdotto nel parere del Ministero una specifica prescrizione, da attuarsi prima dell’avvio della progettazione esecutiva, segno che le nostre argomentazioni non erano infondate”.
Quello che si chiede nella prescrizione è la presentazione da parte di Edison di un dettagliato cronoprogramma degli interventi di spostamento del terminale di etilene, che dovrà avvenire entro cinque anni dall’avvio dei lavori. E’ una importante correzione, perché la cancellazione dello spostamento del terminale di etilene rispetto al progetto iniziale è una delle maggiori criticità segnalate dal parere negativo della Regione. “Tuttavia non basta- prosegue Rossi – Anche con questo vincolo, le principali criticità di natura ambientale restano. Chi può garantire infatti, che nei cinque anni di tempo concessi per lo spostamento non si possano creare condizioni di aggravio ulteriore del rischio sul territorio, con una sorta di effetto domino, legato alla compresenza del deposito di etilene e del rigassificatore? Risulta infatt i, ad esempio, che i Vigili del Fuoco – ai fini delle valutazioni sui pericoli di incidenti rilevanti – si siano espressi sul precedente progetto del 2009-2010 e non già sulla nuova variante improvvisamente introdotta da Edison, dopo anni di quiescenza, nel marzo 2017, per motivazioni su cui sorvolo, ma già ampiamente riportate dagli organi di stampa locali. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità innanzi ai cittadini di Rosignano e Vada”.
“Vorrei inoltre precisare – dice ancora Rossi – che, da parte regionale, non si tratta di un atteggiamento anti-industriale, come dimostrano le numerose azioni e risorse dedicate ad imprese e lavoratori di Rosignano in questi ultimi anni ma di non farsi prendere in giro da proposte progettuali poco serie e che scaricano i rischi sul territorio: non a caso il sindaco parla di
operazione commerciale e non di un investimento industriale. In genere, quando gli interventi sono realmente strategici, si muovono
amministratori delegati, presidenti e ministri: in questo caso si è visto poco di tutto questo…salvo questo colpo di mano, con un’improvvisa efficienza pubblico-privata che la Toscana gradirebbe vedere applicata anche ad altri procedimenti di VIA”.
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