A seguito della nuova aggressione nel reparto di psichiatria nell’ospedale di Livorno, che si aggiunge al grave incidente accaduto di recente a danno di un’infermiera, intevergono Marcella Amadio, esponente di spicco di Fratelli d’Italia nella città di Livorno, e Paolo Marcheschi, consigliere regionale, chiedendo all’assessore regionale di intervenire urgentemente sul tema della sicurezza per gli operatori sanitari in servizio. Presentata un’interrogazione urgente sul tema che sarà presentata al prossimo Consiglio.
“Il numero degli infortuni e la gravità dei fatti accorsi nel reparto di psichiatria di Livorno è giunto ad un livello insostenibile che rende inderogabile – dichiarano gli esponenti di Fratelli d’Italia – assumere decisioni importanti e risolutive. E’ evidente che la dirigenza dell’ospedale, ed il responsabile della sicurezza sui luoghi de lavoro, nonostante le denunce, non abbiano tutelato i lavoratori.
Riteniamo, quindi, urgente che l’Assessore regionale non solo indaghi sul caso specifico per verificare le motivazioni per cui, nonostante le denunce, nessuno sia intervenuto, ma chiediamo che disponga misure urgenti per garantire la sicurezza degli operatori, troppo spesso lasciati soli a gestire situazioni pericolose come la gestione di pazienti violenti. E’ inaccettabile che nel 2020 – continuano Amadio e Marcheschi – con tutte le normative di prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro, un lavoratore sia sottoposto quotidianamente a rischi che possono produrre effetti sulla propria incolumità fisica.
Stando ai dati Inail su circa 4000 lavoratori indennizzati per infortuni sul lavoro, 1200 lo sono in ambito sanitario. Nel caso specifico ci risulta che anche la Società italiana di Psichiatria, alla luce dei frequenti casi di violenza a danno ogni anno degli operatori sanitari, sia intervenuto per chiedere più sicurezza per medici ed infermieri. Il rischio in questo ambito non solo è più frequente di altri settori, ma anche prevedibile e se chi ha il dovere di intervenire ha delle chiare responsabilità.
Chiederemo all’assessore che vengano predisposti protocolli operativi, ineludibili dalle dirigenze sanitarie, per ripartire le competenze tra gli operatori medici e quelli del comparto. E’ necessario attuare un sistema organizzativo articolato volto ad una reale valutazione del rischio così da poterlo gestire. Ad oggi ciò che è avvenuto dimostra la assoluta inadeguatezza delle attuali modalità organizzative e strutturali che ribadiamo vedono esposti i lavoratori a situazioni di rischio spesso sommate a responsabilità di natura legale”
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