Mentre i sindaci di Livorno e Collesalvetti cantano vittoria per aver ottenuto garanzie verbali dal governo riguardo la rinuncia da parte di Eni al progetto di gassificatore, dal fronte delle associazioni e delle opposizione politiche piovono critiche pesanti sui contenuti della bozza emanata in questi giorni dal governo.
Salvetti: “L’inserimento del progetto nel Recovery fund è la buona notizia di questo inizio 2021”
Il sindaco ha illustrato alla stampa i risultati dell’incontro avuto il 30 dicembre a Roma, insieme al Presidente delle Regione Toscana Eugenio Giani con i vertici di Eni: “Eni ha inserito nelle progettualità da finanziare con il recovery fund una bio raffineria per produrre HVO (hydrotreated vegetabil oil) da realizzare a Livorno.
La notizia di oggi quindi è che, se nei mesi scorsi c’erano due scenari per niente incoraggianti ovvero il rischio chiusura o il ragionamento su un impianto legato ai rifiuti, adesso c’è una terza via proposta dalle istituzioni locali e regionali che punta ad una riconversione tutta da disegnare e preparare, alla quale Eni, inserendola nel Recovery fund, ha detto si.
Da questo dobbiamo partire, da una soluzione che, se unita a progetti che prevedano impianti ancora più green, si sposerebbe alla perfezione con ciò che noi tutti vogliamo, con l’aggiunta che i possibili finanziamenti per il progetto gassificatore che noi vogliamo superare, siano mantenuti per lo stabilimento livornese e utilizzati per la sicurezza dell’impianto e il miglioramento della produzione di lubrificanti che è quella che nel sito di Livorno sta funzionando a buon livello.
Noi siamo certi che la riconversione del sito, gli ammodernamenti degli impianti con l’abbattimento dei rischi sull’inquinamento, la ricerca delle soluzioni per mantenere inalterati i livelli occupazionali e la realizzazione di una vera operazione di economia circolare potrà portarci ad un consolidamento dell’azienda sul territorio con certezze per i lavoratori diretti e dell’indotto e contemporaneamente ad un saldo estremamente positivo sul fronte della salvaguardia ambientale dove Livorno e Collesalvetti non possono concedere oltre – conclude Salvetti –“.
Un piano che tuttavia divide il mondo dell’ambientalismo e della politica:
“Purtroppo i nostri timori erano giustificati – si legge nella nota inviata da Lega Ambiente – La bozza di piano di investimenti preparata dal governo contiene al suo interno sia la riconversione della raffineria Eni di Livorno in un impianto che utilizza olio di palma e derivati, sia il mega-inceneritore di plastica da costruire sempre all’interno della raffineria. Due progetti profondamente sbagliati e pericolosi per il territorio livornese e colligiano, che non garantiscono né l’ambiente e la salute dei cittadini, né il mantenimento dei posti di lavoro.
L’olio di palma ed i suoi derivati sono già stati messi al bando dall’Unione Europa, che ha fissato l’uscita dalla produzione dei “bio-carburanti” al 2030, perché a causa della deforestazione producono il triplo di emissioni di CO2 rispetto alle fonti fossili: un vero e proprio attentato alla lotta ai cambiamenti climatici. Quale futuro possono avere i posti di lavoro della raffineria, se il governo pensa a finanziare un impianto già condannato alla chiusura? Meglio riconvertire utilizzando l’eolico e le altre fonti rinnovabili, che produrranno nei prossimi anni centinaia di migliaia di posti di lavoro.
L’altro progetto, il mega-inceneritore di plastiche, contraddice tutti i concetti di economia circolare e vero riciclo: produrre carburanti bruciando plastica non solo causerà l’emissione di centinaia di migliaia di scorie gassose, liquide e solide ogni anno, ma avrà bisogno di essere alimentato continuamente da nuovi rifiuti prodotti col petrolio, in un ciclo interminabile di inquinamento locale e riscaldamento globale.
Questo piano sembra scritto sotto dettatura di Eni, la politica è schiava dei manager e delle industrie, non c’è stata la promessa partecipazione delle comunità locali, a partire dai sindaci di Livorno e Collesalvetti, non è stato presentato pubblicamente alcun progetto, né è stato discusso con le istituzioni regionali, con i comuni, i sindacati e le associazioni del territorio. Viene calato dall’alto, imposto alla città di Livorno ed al comune di Collesalvetti, condannando la popolazione locale a vivere in futuro nella pattumiera d’Italia, senza prospettive di vero rilancio economico e
Chiediamo ai partiti che sostengono il governo, sia a livello locale che nazionale, di far sentire la loro voce e di farsi parte attiva per scongiurare questa prospettiva, puntando sulle alternative pulite, che la stessa Eni sta realizzando in molte altre località, viceversa per noi sarà inevitabile una dura lotta per difendere Livorno ed il suo territorio – conclude la nota -“.
Anche Potere al Popolo è sulla stessa linea degli ambientalisti: “Scellerate le scelte del governo per l’Eni di Stagno a danno di salute e ambiente – esordisce il comunicato – I timori e le preoccupazioni che come Potere al Popolo Livorno avevamo espresso nel corso del 2020 circa il futuro dell’impianto Eni e della salute dei livornesi, sembra fossero ben fondati.
La bozza del PNRR aggiornata il 29 / 12/2020 (https://bit.ly/3ogCjTX pag 37) ha suscitato non poche perplessità soprattutto a chi, come noi, ha a cuore e segue le tematiche dell’ambiente e della salute.
Il Pnrr destina in un capitolo denominato “rivoluzione verde e transazione ecologica” diversi miliardi proprio ad Eni sia per la riconversione della raffineria di Livorno in un impianto che utilizza olio di palma e derivati, sia per il mega inceneritore di materie plastiche da costruire sempre all’interno dell’area Sin.
Vi è la parte cosiddetta “riforme”, proposta dal Ministro dell’ambiente Costa (Movimento 5 stelle) comprendente il piano delle infrastrutture per i rifiuti, e la parte “investimenti” proposta dal Mef, nella persona del Ministro Gualtieri (Partito Democratico), che ha messo a disposizione questi consistenti fondi per la realizzazione di vari progetti tra cui il mega inceneritore di Livorno, infischiandosene del fatto che le normative europee non si conciliano assolutamente nè con inceneritori nè con ricicli chimici.
Non è una novità! La politica si è sempre piegata agli interessi economici di grandi società, altrimenti non saremmo dove siamo, e si è dimenticata il bene dei cittadini.
Queste multinazionali fossili nel corso di questi anni, hanno pensato che aggiungendo il prefisso “bio” ad una raffineria/inceneritore, si potesse far passare certi progetti come utili, ma non ha fatto in realtà altro che smascherare le loro intenzioni di profitto a danno della nostra salute.
Ma a questo giro non c’è scelta, non si può sbagliare! Sbagliare ora, lasciar cadere tutto nell’indifferenza, vorrebbe dire compromettere il futuro nostro e delle prossime generazioni. Non è possibile lasciare che tutto questo accada. Non possiamo rimanere indifferenti ed accettare che con fondi pubblici si debba favorire un progetto di un colosso come Eni dal dubbio beneficio per il paese e i suoi cittadini.
Non possiamo non domandarci perché a Livorno non siano state fatte scelte su energie alternative pulite come sono state realizzate in altre località. Se guardiamo il sito di Eni vediamo che l’attuale piano industriale non è in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi e rimanda le riduzioni delle emissioni di CO2 a dopo il 2030, quindi come possiamo pensare di salvaguardare i posti di lavoro della raffineria finanziando un impianto già condannato alla chiusura?
Qualcuno deve rispondere di queste scelte così sbagliate in questo piano, le forze politiche che sono al governo, e le stesse che sono presenti nel territorio, dovranno spiegare queste scelte senza addossarsi le colpe tra loro e far passare il tutto con l’ennesimo tentativo di scaricabarile.
Perché è bene che ci si renda conto che Eni ha già emissioni globali di CO2 come azienda superiori a quelle dell’Italia, e di green in questo progetto non c’è un bel niente. Questa società è la stessa che ha dovuto pagare 5 milioni di euro di sanzioni per pubblicità ingannevole per aver usato in maniera impropria il termine “green” nella pubblicità del diesel.
Il paese ha bisogno di essere innovato, mettendo al centro, soprattutto per la parte ambientale, i territori e le persone e non gli interessi di Eni. Non accetteremo un rimpallo di responsabilità tra M5s e Pd, ma lotteremo per scongiurare questa prospettiva per la difesa della salute dei nostri concittadini e la salvaguardia dell’ambiente – conclude il comunicato -“.
Non risparmiano il proprio dissenso neanche gli esponenti territoriali di F.lli D’Italia. Andrea Romiti Capogruppo e Coordinatore Comunale a Livorno di Fratelli d’Italia, assieme al Capogruppo Ornella Berretta e al Coordinatore Comunale Giuseppe Jurescia, entrambi di Collesalvetti, si esprimono in merito al finanziamento attraverso i fondi del Recovery Plan dei progetti di Eni.
Berretta dichiara: “Il nostro territorio ha già subito molto in termini di inquinamento e pur tifando sempre per il lavoro e lo sviluppo, non possiamo tollerare la costruzione di altri impianti nell’area fra Stagno e Livorno. L’area della raffineria dopo decenni di insediamento necessita di una bonifica per salvaguardare la salute di tutti i cittadini e dell’ambiente”. Il Capogruppo di Livorno Romiti attacca: “Per trasformare il nostro territorio nella pattumiera della Toscana, come aveva promesso Giani in campagna elettorale, sono arrivati i carri armati dall’Europa, montagne di soldi previsti dal Recovery Plan che hanno spianato la strada alla realizzazione dei progetti che già erano stati approvati con la delibera regionale. Ricordo che in data 29 luglio 2019 il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, con i voti della maggioranza e con quelli di Sì Toscana a Sinistra e Movimento 5 Stelle, la proposta avanzata dalla Giunta Rossi su “La nuova politica sui rifiuti in Toscana in una logica di economia circolare”, incentrata sull’addio al termovalorizzatore di Case Passerini, sostituito dal progetto di realizzare nella raffineria Eni di Livorno un impianto in grado di gestire Css (combustibile solido secondario da rifiuti) e rifiuti plastici.”
Fratelli d’Italia a Livorno e Collesalvetti è compatta: “La sinistra locale sta coprendo con menzogne vergognose una politica nazionale e regionale del PD, che vede il nostro territorio come soluzione per lo smaltimento dei rifiuti di tutta la piana fiorentina. Nel progetto originario si parlava di 400.000 tonnellate di rifiuti trattati (5 volte quelli prodotti a Livorno 83.000 t) e oggi forse potrebbero essere anche di più quelli da portare sul nostro territorio. Il PD locale deve dire la verità ai cittadini, basta con i loro giochi di parole della vecchia politica, abbiamo presentato una mozione unitaria nei due Consigli Comunali di Collesalvetti e Livorno dove chiediamo di assumere posizioni chiare sui progetti di Eni, di effettuare le bonifiche necessarie prima di qualsiasi altro nuovo insediamento e di avviare un processo di coinvolgimento della cittadinanza.”
Divergenze anche dal Movimento Cinque Stelle: “Prendiamo atto della grande soddisfazione del Sindaco e della Giunta per la notizia della riconversione in versione “bio” della raffineria Eni – si legge nella nota –
Il sindaco non risulta però convincente né sull’aspetto ambientale, né sull’importantissimo tema della salvaguardia dei posti di lavoro.
Permetteteci di continuare quindi ad essere preoccupati da entrambi i punti di vista poiché la nostra impressione è che Salvetti abbia accettato supinamente un progetto calato dall’alto facendolo passare come salvifico nonostante le molteplici perplessità che sussistono.
Nella ‘Bio’ raffineria ad esempio quanti lavoratori saranno effettivamente reimpiegati?
A noi inoltre i due progetti (‘riconversione bio della raffineria’ e gassificatore) sembrano essere complementari, per specifiche motivazioni tecniche oltre poi a non poter ignorare che l’immesso di olio vegetale esausto sul mercato italiano è di circa 280 mila tonnellate l’anno e che già le due “bio”raffinerie Eni di Gela e Porto Marghera hanno capacità di trattamento di oltre 3 volte l’immesso sul mercato.
Insomma, tutti interrogativi che sicuramente non possono essere ignorati.
Prendiamo ahimè anche atto della totale sordità al nostro appello per una proficua collaborazione sul tema che possa fare della raffineria una vera ‘Cittadella del Riciclo’.
Il Sindaco infatti, dopo aver attaccato il Movimento 5 Stelle come da consuetudine, ci suggerisce di fare come l’Assessora Cepparello che quando non sa che pesci prendere, piuttosto che dire il vero, si mette lì e scrive le sue letterine. Secondo Salvetti, quindi dovremmo scrivere al ministro Costa.
Il sindaco non si preoccupi, non abbiamo bisogno di scrivere al Ministro Costa: essendo, come ha detto lui uno dei nostri, facciamo prima a telefonargli, cosa che dovrebbe fare anche lui con il Ministro Gualtieri, visto che proprio quest’ultimo è il proponente del progetto, un suo ministro.
Vogliamo comunque rincuorare il primo cittadino sul fatto che stiamo preparando, d’accordo con i nostri rappresentanti a Roma, una interrogazione parlamentare sulla questione.
Sembra davvero impossibile per Salvetti comportarsi una volta tanto, in modo istituzionale, da vero Sindaco della città, prevalendo sempre il suo
personalismo sul bene comune.
Quanto alle risposte di Simoncini alle pertinenti domande dei giornalisti in merito al protocollo di intesa con Eni ed Alia deliberato nel luglio 2019 dalla Regione Toscana, abbiamo ascoltato contenuti contraddittori: ‘Il protocollo d’intesa regionale c’è, ma i sindaci non lo hanno sottoscritto’.
Peccato che il protocollo regionale sia una delibera ancora esistente che mette nero su bianco la creazione di un gassificatore di rifiuti che proprio in Regione, il M5S sta tentando di far abrogare, avendo presentato una apposita mozione.
Noi un Gassificatore di rifiuti non lo vogliamo!
Cosa voterà invece a tal proposito il Partito democratico in Consiglio regionale? – conclude la nota -”
Solidali con i sindaci di Livorno e Collesalvetti sono invece gli esponenti di Piattaforma Civica: “Uno spiraglio, uno spiraglio finalmente è arrivato per iniziare a pensare alla riconversione a nuove produzioni a minor impatto ambientale che garantiscano l’occupazione nello stabilimento Eni di Livorno – si legge nel comunicato -.
Questa la notizia davvero importante per le migliaia di famiglie e l’indotto. Questa la notizia che gli abitanti dei quartieri nord di Livorno e di Stagno avevano bisogno di sentire contestualmente all’apertura di un tavolo di confronto con le amministrazioni locali e Regionali.
Decisione presa da chi? Da un Governo, Nazionale e Regionale dove sono rappresentate le forze anche del M5S.
Leggiamo invece che Buongiorno Livorno e i M5S di Livorno, con una posizione a questo punto solo strumentale per avere visibilità, oggi dichiarano che Livorno e Collesalvetti devono morire con una Raffineria non potrà che chiudere e che difficilmente potrà essere bonificata senza un corretto piano di reindustrializzazione che rispetti i nuovi standard ambientali
Tutto questo dà la misura di come si sia davvero superato il segno.
Per questo con Forza, come Lista Civica che è sempre stata dalla parte dei cittadini e dell’ambiente, diciamo basta a questo sciacallaggio del nostro futuro ed aderiamo a quanto condiviso con le altre liste civiche che dalla parte dei cittadini ci stanno davvero, non per conquistarsi un palco con slogan ridicoli che usano parole senza contenuti- conclude la nota -“.
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