Duecento millimetri d’acqua in circa due ore e mezzo, la notte tra il 9 e il 10 settembre sui territori di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo. Vittime tra i residenti e danni ingenti anche il sistema di torrenti e ruscelli attorno alla frazione di Quercianella, a metà strada tra Antignano e Castiglioncello, disastri ambientali e grossi problemi alle infrastrutture con drammatiche conseguenze ed enormi difficoltà per coloro che abitano a Sud di Livorno.
Sia il Quercianella che il Chioma, i due principali torrenti della zona, sono esondati e la furia delle acque ha fatto letteralmente saltare il ponte alla foce del Chioma, che segna il confine tra i territori comunali di Livorno e Rosignano, mentre il botro Quercianella ha visto distrutto il suo alveo ed inoltre problemi, benché minori, si sono registrati sul fosso del Rogiolo e lungo altri rigagnoli, tra cui il fosso della Madonnina, gonfiati in modo impressionante dalla grande quantità d’acqua.
Con il torrente Chioma, uno dei maggiori corsi d’acqua che scendono dalle Colline livornesi, si è concluso, venerdì 24 novembre, il viaggio di Toscana Notizie sui luoghi dell’alluvione e sui corsi d’acqua che, con i loro bacini idrici, sono stati interessati dal violentissimo nubifragio di settembre. In queste settimane è stato fatto il punto della situazione e si è “fotografato” l’avanzamento dei lavori iniziati o già conclusi sotto la responsabilità del commissario delegato dal Governo per la gestione emergenza a Livorno, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.
Il Chioma, lungo circa nove chilometri, sorge sul versante meridionale del monte Maggiore, in località Palazzina, segnando per tutto il suo percorso il confine tra i territori di Livorno e Rosignano, secondo gli antichi confini del capitanato di Livorno, stabiliti già nel Quattrocento quando il castello di Livorno fu ceduto per centomila fiorini d’oro dalla Repubblica di Genova a quella di Firenze e in seguito riconfermati, a più riprese, sotto la Signoria di Firenze, il Granducato Toscana ed infine il Regno d’Italia e la Repubblica Italiana.
Negli anni Cinquanta del Novecento, per venire incontro al desiderio di una bambina che lo aveva chiesto come regalo alla Befana, la casa cinematografica Spiegel, produttrice del film “Il ponte sul fiume Kwai”, costruì sul torrente un ponte di legno, del quale rimangono alcuni resti, per permetterle di raggiungere la scuola elementare di Nibbiaia senza tutti i giorni dover attraversare a guado il corso d’acqua.
Il regime del Chioma, tipicamente torrentizio, fa sì che il fosso in estate sia completamente secco, raggiungendo però una portata elevata in inverno, con ragguardevoli capacità anche nell’autunno inoltrato e nella bassa primavera.
La valle che forma il Chioma, riguardante i territori sia di Livorno che di Rosignano, è una delle più ampie e suggestive delle Colline livornesi. Il torrente inizia con un tratto scosceso di più o meno tre chilometri, ma poi cala la pendenza dando vita alla citata valle e raggiunge il Gorgo, un podere situato grossomodo a novanta metri sul livello del mare dove riceve il botro Quarata, un ruscello proveniente dalla zona di Montenero, che lo rende più ampio e con un letto ben scavato. Il Chioma, non ricevendo più affluenti rilevanti, ad eccezione del botro di Nibbiaia che arriva dall’omonimo borgo situato tra Quercianella e il Gabbro, assume in questo modo il suo assetto definitivo, attraversa la macchia di Chioma e quindi la frazione di Quercianella, senza tuttavia intersecarsi con l’omonimo rio, per entrare in mare, una volta passato sotto i ponti della statale Aurelia e della ferrovia per Roma, nel porticciolo di Chioma Beach.
“Stiamo intervenendo anche in questa zona per riconsegnare alle comunità locali le infrastrutture distrutte e restituirle, se possibile, assieme a una riduzione complessiva del rischio idraulico”, ha specificato il commissario delegato Rossi, che si è recato più volte sulla foce del Chioma e su quella del Quercianella.
Oltre ad aver fatto crollare un ponte a Chioma, infatti, l’alluvione ha provocato danni ingenti anche al letto del rio Quercianella, destrutturandone la foce, che è stata ridisegnata con il rifacimento e l’allargamento dell’alveo.
Il botro Quercianella scende anch’esso dalle Colline livornesi e in particolare dal Castellaccio. Lungo appena tre chilometri, a carattere torrentizio, esso dà il nome all’omonima frazione marinara.
“I nostri interventi sono stati e sono finalizzati alla riduzione del potenziale rischio idraulico che si potrebbe avere con altri possibili eventi alluvionali”, spiega Marco Daddi, ingegnere della sede livornese del Genio civile Valdarno inferiore e Costa, dove vi è anche la sede operativa dell’Ufficio del commissario. “L’intera zona è stata colpita e come Genio civile, su input del commissario delegato, siamo subito intervenuti con uomini e mezzi”, precisa Ilaria Buti, anche lei ingegnere presso il medesimo Genio civile.
A Chioma, all’interno di un residence, la notte dell’alluvione non poche persone sono state tratte in salvo grazie all’intervento dei Vigili del fuoco, dalla Protezione civile e di squadre di volontari. L’acqua aveva pressoché distrutto l’area turistica. Ed a poche decine di metri, a ridosso del paese di Quercianella, come detto, è invece crollato il ponte sulla foce del Chioma, che adesso è in via di ricostruzione ad opera del Comune di Rosignano Marittimo che, in accordo con l’Ufficio del commissario, ha progettato un ponte in grado di alzarsi e garantire un maggior scorrimento delle acque in occasione di piene od alluvioni.
I lavori, nel loro complesso, sono coordinati e realizzati dalla sede livornese del Genio civile Valdarno inferiore e Costa in collaborazione con i Consorzi di bonifica Toscana Costa e Basso Valdarno. La Regione Toscana, attraverso questi Enti, è pertanto in prima fila nella ricostruzione delle infrastrutture danneggiate e nella realizzazione di alcune nuove strutture ed infrastrutture. Con la Regione collaborano i Comuni interessati, tra cui Livorno e Rosignano nel caso del Chioma e del suo reticolo idrico.
Fino ad oggi sono stati impegnati oltre due milioni di euro nelle prime due fasi, relative all’emergenza e alla massima urgenza, con interventi sul Chioma e sul Quercianella per un totale di oltre un milione di euro, ossia seicentomila per il bacino del Chioma, quasi mezzo milione per quello del Quercianella, più un milione già stanziato, con ente attuatore il Comune di Rosignano, per la ricostruzione del ponte alla foce del Chioma.
Adesso sta per iniziare la terza fase, quella della riduzione del rischio residuo, che prevede ulteriori interventi, oltre al rifacimento degli argini del Chioma e del Quercianella e di altri rigagnoli della zona, per attenuare in prospettiva futura le situazioni di pericolo ed i possibili maggiori danni.
Circa duecentomila euro sono già stati stanziati per l’adeguamento e il consolidamento delle esistenti zone di accumulo e la creazione di alcune casse di espansione a monte dell’Aurelia. Questi interventi sono in fase di progettazione e il completamento di questa fase è prevista entro la metà di gennaio. Successive rimodulazioni del piano, tuttavia, potranno incrementare l’importo previsto per il torrente Chioma e per gli altre corsi d’acqua di Quercianella, sulla base di studi e progettazioni che in questo momento sono in fase di elaborazione.
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